3 Giugno 2020 - 16:00 . Flaminio-Parioli . Curiosità

L’incidente, l’incendio al rifugio, il virus: perché è sparita la prostituta Susanna

Susanna
Susanna

In molti nel quartiere non avranno ascoltato l’intervista che Susanna, la famosa prostituta con la bicicletta di via Salaria, ha rilasciato il 6 marzo alla Zanzara. Da mesi non c’è traccia della donna. È scomparsa. Nessuno l’ha più vista lungo la strada che da anni solca su due ruote. Sempre sorridente e prodiga di saluti verso tutti, non solo verso i possibili clienti. Ma cosa le è successo? Dipende soltanto dal Coronavirus o c’è dell’altro? Susanna si è raccontata al programma radiofonico condotto da Giuseppe Cruciani in onda su Radio24.

Susanna

L’INCIDENTE
“Il 16 febbraio mi sono rotta quattro costole e lesionata una gamba in un incidente gravissimo – spiega Susanna al telefono -. L’amico con cui viaggiavo e che guidava il mezzo ha perso una gamba. Gli è stata amputata e io mi sono spaventata tantissimo. Ancora adesso ho male. Poi nello stesso periodo mia madre si è rotta il bacino e per assisterla mi sono dovuta assentare ancora dal lavoro”.

L’INCENDIO ALLA BARACCA
La Salaria però mancava a Susanna. Così la prostituta si è organizzata dopo un paio di settimane dall’incidente ed è tornata al suo rifugio, uno spazio abbandonato a ridosso del Tevere. Qui però ha avuto un’amara sorpresa. Qualcuno aveva dato fuoco alla sua baracca. “Me l’hanno incendiata. Certamente qualcuno che mi odia pesantemente e ha pensato che lavoro sempre”.

IL CORONAVIRUS
Poi è arrivato il Coronavirus. A questo punto il lavoro si è bloccato del tutto. “Ora senza clienti sto male. Sono abituata a farlo dieci volte al giorno da otto anni come minimo. Ora mi ritrovo senza nessuno. I miei clienti mi fanno le carezze, mi baciano, mi desiderano. Io con loro faccio l’amore ogni volta e ora mi mancano”.

IL FUTURO
Adesso Susanna si augura che il virus vada via presto: “Anche perché ho perso l’allenamento, prima facevo 60 km al giorno. E poi io da casa non ci riesco a lavorare. Devo andare in strada, poter baciare il mio maschio, lo devo accarezzare, abbracciare, sentire”.