15 Settembre 2020 - 13:42 . Flaminio-Parioli . Cronaca

I residenti studiano il “modello Caffarella” contro i roghi: ecco in cosa consiste

“Studiare il metodo applicato alla Caffarella per adattarlo al nostro territorio”. È quanto faranno i membri del gruppo “Quartiere Trieste Salario, no roghi tossici!“. Giovedì 17 settembre alle ore 18.00 a piazza Vescovio si terrà un’assemblea pubblica.

Molti i temi di cui parlare. Il problema degli incendi resta attuale, tanto che nei giorni scorsi la presidente del II Municipio Francesca Del Bello ha scritto alla sindaca Raggi chiedendo una soluzione per evitare una calamità. Da via Dire Daua è partita una lettera per denunciare i fumi acri che rendono sempre più frequentemente l’aria irrespirabile a ridosso dell’Olimpica e della tangenziale Est.

“Tra i punti che affronteremo ci sarà lo studio del metodo Caffarella”, spiega Valerio Ercolino, uno dei promotori del gruppo. “Analizzeremo un esempio che sta producendo risultati positivi in un’altra zona della città”, dice. In zona Appio – è a questo che si riferisce Ercolino – un comitato di quartiere è riuscito ad avviare una collaborazione virtuosa con le forze dell’ordine e a tenere sotto controllo il fenomeno dei roghi. I cittadini si sono organizzati in moderne vedette che, grazie ai social e whatsapp, sono in grado di allertare il comitato in pochi minuti. Questo, a sua volta, riesce a far intervenire Carabinieri forestali o Polizia con i quali ha stretto un rapporto di cooperazione.

E ancora: “Ma durante l’incontro di giovedì 17 ci saranno anche altri temi”, prosegue Ercolino. “Discuteremo di come organizzarci e ci sarà una vera e propria call to action, una chiamata ad agire concretamente”.

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