18 Maggio 2020 - 8:37 . Flaminio-Parioli . Cronaca

Fase 2, oggi riaprono i negozi. Ma i quartieri si dividono tra chi riparte e chi no

Alcuni dei negozi presenti nel Salario Center
Alcuni dei negozi presenti nel Salario Center

È il giorno della ripartenza. Non per tutti, però. Oggi, lunedì 18 maggio, i negozi di tutta Roma e dei nostri quartieri riaprono dopo oltre due mesi, periodo in cui il governo ne aveva disposto la chiusura a causa dell’emergenza Coronavirus.

Ma i quartieri si dividono in due. Tra chi riprende l’attività – secondo quanto dispone il nuovo Dpcm – e chi, invece, terrà le serrande abbassate, come forma di protesta nei confronti del governo per mancanza di tutele.

CHI RIAPRE
Sono pronti a riprendere l’attività bar, pub e ristoranti – con consumazione all’interno, ma solo su prenotazione e rispetto delle misure sul distanziamento – parrucchieri, centri estetici, barbieri e centri massaggi – con prenotazioni e un solo cliente per volta -, ma anche il commercio. Riaprono dunque i centri commerciali, ma probabilmente ci saranno ingressi contingentati e orari differenziati di apertura e chiusura per evitare assembramenti. Via libera anche per dentisti e gli studi di odontoiatria: i medici dovranno indossare mascherine FFP2 e visiere e camici idrorepellenti monouso. Il paziente invece dovrà usare occhiali protettivi.

ORARI DIVISI PER FASCE
Per quanto riguarda i negozi, il Campidoglio ha disposto tre fasce orarie in vigore fino al 21 giugno, dal lunedì al sabato.

La fascia 1 (F1) comprende alimentari, supermercati e panifici. Previste due sotto-fasce opzionali alle quali i singoli possono scegliere di aderire: F1A, con apertura dalle ore 7 entro le 8 e chiusura entro le 15, F1B, con apertura dalle ore 7 entro le 8 e chiusura dopo le 19 ed entro le 21.30.

Nella fascia 2 (F2) sono inseriti falegnami, elettricisti, idraulici, corniciai, ottici, sarti, tintorie e noleggio di veicoli senza conducente. Le aperture sono da effettuarsi nell’intervallo 9.30 – 10, le chiusure entro le 19.

Nella fascia 3 (F3) infine sono compresi librerie, calzature, abbigliamento, elettronica, parrucchieri, internet point, negozi di cellulari, parrucchieri ed estetisti. In questo caso l’apertura dovrà avvenire dalle ore 11 alle ore 11.30, chiusura dopo le ore 19 ed entro le ore 21.30.

E la domenica? Rispetto alla precedente ordinanza (che prevedeva aperture dalle 8.30 alle 15), si stabilisce che l’eventuale orario di apertura al pubblico non è assoggettato alle fasce sopra menzionate, specifica il Campidoglio, ma alla normativa regionale e statale di riferimento.

CHI RIMANE CHIUSO
Direttamente da viale Somalia, è Giulio Anticoli – proprietario di Kent e presidente di Roma Produttiva – a farsi portavoce della protesta degli esercenti che scelgono di non riaprire. “Continuando così – ha spiegato all’Ansa – andremo in pasto ai nostri creditori. Abbiamo dipendenti in cassa integrazione che non ha avuto ancora ciò che spetta loro. Siamo nell’incertezza assoluta”.

Lo storico commerciante del quartiere analizza i motivi della serrata: “Da metà marzo abbiamo avuto le entrate congelate, ma non altrettanto le uscite. E per questo sono maturati debiti e incertezze“.

IL MANIFESTO APPESO SULLE VETRINE DEI NEGOZI CHE SCIOPERERANNO

Già, le incertezze. Proprie quelle hanno portato alla nascita del movimento #iononriapro: “Ho creato un gruppo su Facebook che in un giorno ha registrato 1300 iscritti – spiega ancora Anticoli all’Ansa -. Così ho capito che c’era un problema reale e diffuso. Il premier Conte lo ha compreso bene, tanto da citarci nella conferenza (del 16 maggio, ndr). C’è una sofferenza che non è della imprese, bensì quella di tutto il Paese”.

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