9 Gennaio 2021 - 13:00 . Flaminio-Parioli . Curiosità
Dal Parco dei Daini al Flaminio, gli stadi che hanno fatto la storia della Lazio
Il 9 gennaio del 1900 a piazza della Libertà nasceva la polisportiva Lazio. Furono nove ragazzi (Luigi Bigiarelli, Giacomo Bigiarelli, Odoacre Aloisi, Alceste Grifoni, Galileo Massa, Arturo Balestrieri, Enrico Venier, Alberto Mesones e Giulio Lefevre) a dare vita a una delle realtà sportive più antiche d’Italia.
Nei primi anni il calcio girovagò per la Capitale. E tra i primi campi utilizzati dalla Lazio, oltre a qualche fugace apparizione a Piazza di Siena, ci fu quello del Parco dei Daini, all’interno di Villa Borghese. Detto anche “Parco delle prospettive”, secondo recinto nell’impianto seicentesco, era riservato al Principe ed era chiamato così per la presenza di daini e gazzelle, fino a tutto l’Ottocento. Dopodiché fu lasciato all’incuria e piena di detriti.
A portare la Lazio a giocare qui alcune sue partite fu il presidente Fortunato Ballerini, che riuscì a farsi assegnare dal Comune la concessione di creare il campo di gioco. Dal 1906 al 1913 fu il campo delle partite di calcio dei biancocelesti. La leggenda narra che una mattina del 1913, mentre si giocava una gara tra Lazio ed Audace, Fernando Saraceni con una pallonata colpì in pieno viso una nobildonna in carrozza. Si trattava di Clementina Utili, moglie del prefetto di Roma Angelo Annaratone che, per punizione, sfrattò i biancocelesti dal parco.
Nel 1914 però la Lazio arrivò sulle colline dei Parioli. Qui infatti nacque lo Stadio della Rondinella, che sorse praticamente nell’area alberata compresa tra l’attuale curva nord dello Stadio Flaminio e la calotta del Palazzetto dello Sport. Il nome di Rondinella deriva dal nome ottocentesco (vicolo della Rondinella, a sua volta chiamato così dall’insegna a forma di rondine di un’osteria che lì sorgeva) di un’antichissima strada romana che metteva in comunicazione la grande fattoria venuta alla luce durante la costruzione dell’Auditorium e il bosco sacro di Anna Perenna.
Il primo incontro fu disputato 1° novembre 1914, quando la Lazio batté per 3-2 l’Audace. Dopo la prima guerra mondiale, quando la società concesse il suo campo, che fu trasformato in orto di guerra, lo stadio risorse più funzionale. Dal 1928 la struttura venne usata anche come cinodromo (appare infatti in un film di Pietro Germi del 1951) e pertanto per allenarsi la squadra doveva rispettare dei turni.
La Lazio si allenò alla Rondinella fino al 1958. La notte del 14 settembre 1957 però un vasto incendio distrusse le tribune, due abitazioni e dei chioschi di pertinenza del Cinodromo (inaugurato il 13 ottobre 1928). Ma il campo si salvò e ospitò i biancocelesti fino all’anno successivo, quando però l’addio fu definitivo perché su quell’area sorse lo Stadio Flaminio. Qui la Lazio disputò l’intera stagione 1967/68 e quella 1989/90, nonché diverse partite dei campionati di Serie B 1962/63, 1964/65, 1965/66 e alcuni incontri di Coppa Italia.
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