17 Ottobre 2020 - 15:50 . Flaminio-Parioli . Cronaca

Covid, i locali del quartiere contro le chiusure: “Per noi il danno è enorme”

Perplessità, paura e anche rabbia tra i gestori dei locali dopo la decisione di chiudere ristoranti e bar dopo le 24 e di vietare il consumo all’esterno dalle ore 21.

Sono tra i provvedimenti più discussi del decreto del 13 ottobre, adottato per contrastare la nuova ondata di contagi da Covid-19 che si sta registrando in questi giorni in Italia.

RomaH24 ha chiesto ad alcuni gestori di locali operanti nel settore della somministrazione di alcolici nei nostri quartieri che cosa pensano di queste misure e quale impatto avranno sul loro settore.

Il divieto di consumare all’aperto dopo le 21 colpisce soprattutto chi, per propria natura, sfrutta lo spazio esterno circostante il proprio locale.

Un perfetto esempio in questo senso è quello del TreeBar di via Flaminia: “Per noi il danno è enorme, perché tanti dei nostri clienti vengono per stare nei giardini qua intorno. Non poter servire all’esterno dopo le 21 ci limita molto”, raccontano i proprietari.

“Misure come queste, oltre a provocare una perdita economica importante, più che colpire la diffusione del virus danneggiano la socialità, il senso dello stare insieme. E poi, che senso ha fermare la movida se poi non si aumentano i servizi e i trasporti pubblici creando di giorno assembramenti in tutta la città?” si chiedono dal locale che affaccia sulla Fontana delle Tre Vasche.

Chiara, proprietaria del Duetto, piccolo bar in largo Girolamo Rinaldi, al Flaminio, aperto dalla mattina ma molto frequentato dai giovani del quartiere all’orario dell’aperitivo, è preoccupata che queste misure vengano inasprite: “Visto l’andazzo, la mia paura è che possano anticipare le chiusure ancora prima, alle 18. L’unica fortuna è che siamo in inverno perché se questi blocchi li avessero posti d’estate sarebbe stato un disastro”.

Secondo i gestori di Palmiere, cocktail bar e ristorante di viale Parioli, “l’obbligo di chiusura alle 24 è totalmente incoerente. Vorremmo sapere cosa cambia dalla mezzanotte alle 2, perché non ci risulta che il virus aumenti di pericolosità in quelle ore”.

Il problema, secondo loro, sono semmai i controlli che le forze dell’ordine devono effettuare all’esterno dei locali: “Da quando abbiamo riaperto, a maggio, abbiamo sempre rispettato tutte le disposizioni sanitarie richieste dai decreti e non capiamo a cosa serva questa stretta su un settore chiave come il nostro. Se le persone stanno in giro a fare assembramenti non vuol dire che si debbano colpire i gestori dei locali”.