23 Novembre 2019 - 12:43 . Flaminio-Parioli . Ambiente

Cosa pensano gli esperti del piano del Comune contro la specie che divora i pini

“Non so quanta efficacia possano avere questi provvedimenti, temo che ormai sia troppo tardi”. Si esprime così Bruno Santoro, agronomo, sul piano in studio tra Comune e Regione per salvare i nostri pini dalla cocciniglia tartaruga, un insetto di origine americane che li sta inesorabilmente divorando.

Il parassita da qualche anno si è insediato nel nostro areale e sta aggredendo gli alberi simbolo della Capitale, nutrendosi della linfa e rendendoli così deboli alle intemperie. A Roma Nord, sono accertati focolai al parco di via Sabotino, in via Angelo Emo e in via Achille Papa, al Foro Italico e anche dentro alle mura vaticane, nel cortile del Belvedere.

Attualmente sono allo studio diversi rimedi – continua Santoro – e forse si arriverà a un rimedio efficace, purtroppo però la lotta è impari. Più che potature e antagonisti naturali, penso siano utili i trattamenti chimici, ovviamente limitati al contesto urbano in cui si trova la pianta. Un altro tentativo si potrebbe fare abbattendo una fascia di pini e creare così un vuoto affinché il parassita, che si propaga tramite le correnti aeree, sia circoscritto. Ma ripeto, temo che siamo arrivati troppo tardi a fronteggiare il problema”. 

LEGGI lo speciale (a cura di Daniele Galli)