26 Dicembre 2020 - 16:06 . Flaminio-Parioli . Retesociale

Congedo (Sant’Egidio): “Dalla pandemia più solidarietà dai nostri quartieri”

I volontari della Comunità di Sant'Egidio, che anche questo Natale saranno in strada con chi ha più bisogno
I volontari della Comunità di Sant'Egidio, che anche questo Natale saranno in strada con chi ha più bisogno

di Daniele Petroselli

Anche per queste feste natalizie, la Comunità di Sant’Egidio sarà in mezzo ai poveri e alle persone più fragili dei nostri quartieri. Come ha sempre fatto. Ora più che mai, dopo un 2020 davvero complicato a causa della crisi sanitaria dovuta al Covid-19.

Le attività sono state più difficili ma non si sono mai fermate – racconta Carlo Congedo, che opera con la Comunità di Sant’Egidio, in particolare nella zona Nomentano -. Grazie agli accordi con il Comune, abbiamo continuato le nostre attività e anzi abbiamo triplicato i nostri sforzi. Da una parte il primo lockdown ha creato più povertà molte famiglie si sono trovate a fare i conti con la perdita del lavoro. Ci siamo dovuti adattare alla situazione e abbiamo aperto nuovi centri in tutta la città di raccolta straordinaria. Un lavoro possibile grazie ai volontari storici ma anche a tante persone che si sono rese disponibili nei quartieri a dare una mano”.

E proprio questa partecipazione della gente in un momento così delicato è un segnale importante: “Naturalmente questo ha portato anche a una organizzazione degli interventi più meticolosa, per rispettare le regole del distanziamento. Adoperiamo tutti gli strumenti per operare in sicurezza”. Dal lockdown il lavoro è davvero diventato più duro. Intervenire soprattutto in strada in aiuto ai senza fissa dimora è stato difficile: “La chiusura di tante attività ha creato nei più poveri tanti problemi. C’è davvero stata una crisi anche di fame di queste persone. In più tanti che prima non avevano problemi, sono finiti in crisi proprio durante il lockdown. Chi magari riusciva ad andare avanti con lavoretti ,anche saltuari, è finito in grossa difficoltà. Quindi è aumentata la povertà ma al tempo stesso abbiamo aumentato anche gli interventi straordinari nei quartieri“.

Alcuni dei pacchi che ogni anno prepara la Comunità per coloro che sono in difficoltà

Con le feste natalizie la Comunità di Sant’Egidio sta aumentando ancora di più i propri sforzi. Per non lasciare nessuno da solo. “È vero – ammette Congedo -, non ci saranno le grandi tavolate e la possibilità di mangiare insieme, per via del Coronavirus, ma ci sarà tutto del Natale con Sant’Egidio: i pasti caldi, i doni, l’affetto. Continueremo la distribuzione di pacchi alimentari insieme a molti volontari, ma soprattutto tanti giovani, che si sono uniti a noi in questi mesi. C’è stata davvero una risposta straordinaria. Grazie a loro raggiungeremo tanti senza fissa dimora, anziani, famiglie. Non saranno loro a raggiungerli a pranzo ma saremo noi ad andare da loro con i nostri pacchi. Per far capire che non li lasciamo soli e per dare un segno di speranza”.

E per il prossimo anno sono diverse le cose positive che possiamo portarci da questo 2020 così difficile: “La pandemia ci ha fatto capire quanto siamo fragili, ma ci ha fatto capire quanto dobbiamo fare comunità. E la risposta che i nostri quartieri hanno dato in questo periodo è quello che dobbiamo portarci anche nel 2021. Uniti nelle difficoltà. Ma soprattutto abbiamo capito che tante cose che sembravano impossibili, come l’apertura di tanti altri centri di raccolta straordinaria, possono diventare realtà. Possiamo lavorare tutti per il bene comune e fare cose straordinarie“.