29 Marzo 2020 - 18:15 . Villaggio Olimpico . EXTRANEWS

Chi è Cat, la gattara che vive nel Villaggio Olimpico e dedica la sua vita ai felini randagi del quartiere

Nella Capitale migliaia di veicoli ogni giorno sfrecciano avanti e indietro. Ma nel nostro quartiere c’è anche chi, “protetto” da un territorio che sembra quasi un paesino, riesce ancora a prendere la vita con tranquillità. E a dedicarsi a usanze perdute con il passare degli anni. Come Paola Caterini, che vive al Villaggio Olimpico. Come lei stessa si definisce, Paola è una “gattara di Roma”, e infatti tutti nella zona la chiamano Cat. Ha deciso di dedicare la sua vita ai felini, in particolare quelli randagi. E li accudisce come se fossero i suoi figli.

“La mia giornata tipo è molto semplice. Non ho un lavoro, i miei gatti sono la mia vita. La mattina, appena mi sveglio, inizio a bollire merluzzetti. Poi, passo ai petti di pollo. Una volta pronti, preparo i cartocci e inizio il mio giro nelle colonie feline”, racconta Cat. È un personaggio un po’ atipico nel Villaggio. E ne è consapevole. Ma, dice, “nel quartiere ci sono molti amanti degli animali, quindi non ho problemi con gli altri residenti. Anzi, se qualche anno fa avevo ricevuto qualche lamentela, ora sto notando un piccolo miglioramento. Gli abitanti della zona sono diventati più tolleranti”.

D’altronde Paola, per nutrire i suoi amici a quattro zampe, usa solo piatti lavabili, nessun oggetto di plastica monouso. Il cibo lo lascia sopra una cassetta delle lettere dismessa, così non dà fastidio per terra e non attira i topi. E quando i gatti finiscono di mangiare, porta via tutto e lascia la strada pulita. Il suo obiettivo, oltre a facilitare la sopravvivenza degli animali che vivono liberi in città, è quello di fermare il randagismo. “Sto cercando di collaborare con l’associazione culturale Colonia Felina di Torre Argentina, che dà alle gattare la possibilità di sterilizzare gratis un certo numero di felini al mese”.

Solo così è possibile evitare che i gatti randagi si riproducano senza un freno, moltiplicandosi per le strade trafficate del nostro territorio.

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