31 Agosto 2020 - 9:38 . Belle Arti . Cronaca

Belle Arti, un concorso per riqualificare i giardini delle Accademie. Così potete votare

Piazzale Bolivar
Piazzale Bolivar

Basta un click per contribuire alla riqualificazione dei giardini delle Accademie lungo viale delle Belle Arti. Sul proprio sito il Fai (Fondo ambiente italiano) ha infatti avviato un concorso denominato “I luoghi del cuore”.

In che cosa consiste? In questo link sono raggruppati decine e decine di giardini, parchi, strade e piazze di tutta Italia a cui è possibile lasciare un voto. Tramite le preferenze, verrà stilata una classifica che decreterà un vincitore. Il premio sarà, appunto, una riqualificazione affinché quel luogo torni a splendere.

I giardini delle Accademie

E in questo maxi concorso nazionale c’è anche un pezzo di Roma Nord, con il comitato Don Minzoni che ha avanzato la candidatura dei giardini delle Accademie, che da tempo versano in un grave stato di incuria (QUI potete votare).

“I giardini delle Accademie sono un’area in cui è compreso il cosiddetto Asse Thorvaldsen tra piazza Wiston Churchill e piazza Josè de San Martin, in via delle Belle Arti e presenta oggi segni di forte degrado, in particolare per quanto riguarda le due esedre contrapposte, quella antistante l’Accademia Britannica e quella che sta a fianco dell’Accademia di Romania – si legge -. Dal 1908 al 1911 l’architetto Bazzani, dando seguito al piano regolatore del 1909 voluto dalla Giunta del sindaco Nathan, progettò e realizzò la sistemazione dell’area destinata all’Esposizione Universale del 1911, per celebrare il cinquantesimo anniversario dell’unità d’Italia. Furono realizzate la Galleria Nazionale di Arte Moderna e l’apertura del grande viale che collegava, tramite l’appena realizzato Ponte Risorgimento, i padiglioni stranieri di Valle Giulia con l’Esposizione Etnografica nazionale ospitata nella piazza d’Armi, oggi piazza Mazzini. Solo più tardi, nel 1915 per la scalinata di fronte l’Accademia Britannica e nel 1939 per quella a fianco dell’Accademia di Romania, vennero sistemate le due scalinate, oggi in stato di grave degrado. In questo contesto è opportuno mantenere la vocazione di luogo privilegiato di incontro tra le diverse culture che quest’area ha avuto fin dalla costruzione dei padiglioni internazionali, in occasione dell’Esposizione Universale del 1911. Una vocazione che si sposa con la caratteristica cosmopolita di Roma, da sempre crocevia di genti, culture, arti”.

Lo stato dei giardini

E ancora: “Fin dall’inizio l’area è stata immaginata come un contesto unico, dove paesaggio, architettura e cultura si incontrano grazie alla presenza di nove istituti di cultura di paesi europei ed extraeuropei, della Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea e della scalea Bruno Zevi, della Facoltà di Architettura, del Museo Etrusco di Villa Giulia e non ultimo di uno dei più frequentati ingressi di Villa Borghese. Non a caso, la Facoltà di Architettura ha predisposto uno studio finalizzato alla riqualificazione e alla rifunzionalizzazione della zona di Valle Giulia, pubblicato nel volume “Valle Giulia 1911-2011, la valle delle accademie tra storia e progetto”, a cura di Stefano Garano ed edito da Palombi nel 2006″.

Una grande importanza culturale e storica caratterizzano quindi questi giardini. E ora avete la possibilità di riportarli ai fasti di un tempo.