Parioli | Francesco Sganga

L’attivista di Roma Nord che sa tutto dei Parioli

Francesco Sganga, oltre a sentirsi parte del mondo, si sente uno di Roma Nord. Nato nel ’44, ha avuto una mamma sarda trapiantata a Roma grazie alla sua passione per la matematica, che le permise di avere Enrico Fermi come professore universitario di fisica ed insegnarla poi per tutta la vita. Una mamma intelligente che amava il bello, pur essendo di origine provinciale, che scelse di vivere sulla collina Parioli dove vennero ad abitare anche altri parenti. Via Eustachio Manfredi è stata la strada di casa di Francesco, per poi trasferirsi a via Giosuè Borsi.

Francesco Sganga

La chiesa di Piazza Euclide non finiva mai e fu una vera e propria conquista – iniziata nel 1923 fu terminata ’51. Via Archimede praticamente non esisteva e viale Pilsudski non era asfaltato.

Fred Buscaglione

Nel periodo della ricostruzione, Roma diventò un punto di riferimento mondiale del cinema; molti venivano a vivere, a lavorare e a visitare la città. Ai Parioli risiedevano tanti attori come Totò, in viale Bruno Buozzi, o Fred Buscaglione che alloggiava frequentemente all’Hotel Rivoli di via Taramelli, morendo prematuramente dopo una serata di lavoro in un night alle 6:30, in una fredda mattina del febbraio 1960, scontrandosi con un camion a via Rossini con la sua mitica e unica Thunderbird color rosa.

L’incidente di Fred Buscaglione

Oltre ai tanti cantanti come Mina e ai numerosi attori italiani e stranieri, c’erano i grandi manager e professori i cui figli frequentavano le scuole del quartiere, tra le quali il liceo classico Goffredo Mameli in via Micheli, dove Francesco andava ogni mattina per 7 anni di seguito, grazie all’intero ciclo di studi che l’istituto e la sua succursale Ippolito Nievo offrivano. In quegli anni la famiglia si sposta per un periodo a viale Bruno Buozzi al civico 36 e poi all’angolo tra via di Villa Grazioli e via Salaria.

Il liceo Classico Mameli

Il lungo periodo scolastico, grazie alla frequentazione dei tanti compagni, gli hanno consentito di acquisire una conoscenza “plamo a plamo” del quartiere e, da qui, il suo amore per questi luoghi. Ma gli hanno anche dato la possibilità di conoscere personaggi illustri, quali, ad esempio, Giovanni De Matteo, magistrato e poi procuratore capo della Repubblica di Roma. E ancora – Mario Camerini, noto regista cinematografico, già affermato ai tempi del cinema dei “telefoni bianchi” -, Bruno Visentini – importante uomo politico – ed Ettore Bernabei, storico direttore generale della Rai, o Gabriele Pescatore professore di diritto della navigazione e poi storico presidente della Cassa del Mezzogiorno.

Per inciso, fu proprio lo sviluppo industriale nella zona sud di Roma, oltre l’Eur, promosso dai programmi della Cassa per il Mezzogiorno che portò, di fatto, mio padre e tutta la mia famiglia a trasferirci nella capitale nel ’65, perché nominato direttore generale della Matisa, che si occupa ancora oggi di armamento e manutenzione ferroviaria.

Tra gli studenti c’erano Simona Colarizi, che ha frequentato il Mameli gli ultimi due anni, è diventata una importante storica che insegna all’università di Roma “La Sapienza”, e Giorgio Montefoschi, che scrive romanzi sempre ambientati nel suo amato quartiere Parioli: il “mondo immobile”, come lo definisce Pietro Citati in un articolo di alcuni fa, parlando dei suoi libri.

Tra i professori in quegli anni al Mameli, c’era Filippo Maria Pontani, un uomo di grande prestigio, filologo classico e grecista. Tutto questo ambiente pariolino voluto dalla mamma, amante della qualità, della cultura e del bello, prevedeva anche lo sport, così Francesco giocava a tennis laddove la scuola del Coni aveva i campi, oggi sede degli Internazionali di Tennis. A 14 anni, Sganga fa gli esami nel mitico Campo Centrale del Foro Italico, intitolato alcuni anni fa a Nicola Pietrangeli, considerato come il più bel campo da tennis al mondo.

Lo stadio Nicola Pietrangeli

Nel 1970 Francesco ha sposato Luisa Gabetti con cui è andato a vivere in via Archimede, dove Carlo Pedersoli, alias Bud Spencer, aveva il suo studio. Non lontano abitava Mario Girotti, alias Terence Hill, che, con la Volkswagen Maggiolino gialla, andava in palestra, la sua grande passione, tanto da chiedere di girare molte scene ginniche nei suoi film. Nel ’73 si sposta a Vigna Clara, ma di questo ne parleremo in un altro “capitolo”.

Francesco è oggi un pilastro del comitato Don Minzoni con un impegno costante e una responsabilità nelle attività di volontariato nei giardini lungo via Flaminia e viale Tiziano. Generoso e umile, tutti lo amiamo  molto e io lo ringrazio personalmente per avermi raccontato la sua vita pariolina.

(di Sandra Naggar)

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