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Tmb Salario, la protesta continua anche a Ferragosto

di Federica Capati

La lotta contro il Tmb Salario non si ferma, neanche a Ferragosto. L’impianto si può chiudere nel 2019, ci crede il presidente del III Municipio Giovanni Caudo che oggi ha chiamato a raccolta i cittadini davanti all’impianto dell’Ama che da anni spande i suoi miasmi da Villa Spada a Fidene e fino al Trieste-Salario e ai Parioli. Per Caudo, infatti, basterebbe raggiungere il 53% di differenziata e non il 70% come chiede la Giunta Raggi. L’Ama, intanto, cerca di tamponare con ronde e sostanze profumate, ma per i cittadini che non riescono neanche a dormire non basta: il TMB deve chiudere.

La protesta il 15 agosto
L’appuntamento è alle 10.30 davanti all’ingresso del Tmb. I primi ad arrivare sono due residenti di Serpentara, Vincenzo e sua moglie. “Oggi dovevamo andare fuori per Ferragosto – raccontano – ma mia moglie e io abbiamo deciso di venire per dare man forte a Caudo e alla Giunta e protestare contro questo maledetto impianto che non ci fa respirare”. Vincenzo tira fuori una sedia pieghevole dalla macchina. “È per mia moglie, voleva esserci a tutti i costi ma non può stare in piedi sotto al sole per tante ore”. Mano a mano arrivano cittadini, membri di comitati, parte della giunta del III Municipio, giornalisti e Caudo. Una trentina di persone al massimo. Un buon risultato comunque, considerando che sono le 11 del 15 di agosto e che tanti cittadini sono partiti per le vacanze. La protesta ha ufficialmente inizio.

Volantini contro il Tmb. Basta raggiungere il 53% di differenziata per chiuderlo
L’obiettivo di oggi è far vedere che il III Municipio non ce la fa più. Il Tmb deve chiudere. “Per anni i cittadini hanno subito l’odore dei rifiuti e sono stati costretti a chiudersi in casa – dice Caudo – Noi non ci stiamo, staremo col fiato sul collo a chi vuole tenere aperto questo impianto a tutti i costi”. Il minisindaco è ottimista. “Noi abbiamo fatto un calcolo sulla base di dati ufficiali. Per chiudere il Tmb non serve il 70% di differenziata, come dice la giunta Raggi, ma il 53%. Pensano che i cittadini del III Municipio possano continuare a subire questo trattamento. Ma non è così”. E lo stesso Caudo, alcuni assessori, ma soprattutto i cittadini, si sono messi a distribuire i volantini agli automobilisti fermi al semaforo davanti al Tmb, mentre altri reggevano cartelli con scritto “basta puzza”. “È un modo per sensibilizzare al problema anche chi l’odore non lo sente”, dicono alcuni residenti.

Ama cerca di limitare i danni
Grande assente, per tutta la prima parte della protesta, è il fetore. “Strano che non stiamo soffocando dalla puzza – commenta Andrea – a volte si sente anche solo passando velocemente in macchina”.
“Questo perché stiamo usando delle sostanze per abbattere gli odori“, spiega Paolo De Felice, il responsabile dell’impianto Ama di via Salaria. Una soluzione alternativa alla chiusura, che – almeno in alcuni momenti – attenua i miasmi insopportabili. “I profumatori, ma non solo. Abbiamo organizzato delle ronde, anche notturne, per monitorare la situazione e renderci conto di cosa vivono i cittadini. Per il momento non ci sembra che l’aria sia così irrespirabile”. Ma poco dopo, alle 11.30, l’odore inizia a diventare opprimente. Non c’è profumatore che tenga. “Questo è quello che noi sentiamo tutti i giorni, ormai a tutte le ore e di notte più che mai. Non ci sono soluzioni alternative. Il Tmb deve chiudere”, dicono con forza i cittadini.

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