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Tmb Salario, la battaglia di chi lo vive tutti i giorni

di Federica Capati

Sono le 16 di un martedì pomeriggio. L’estate è quasi finita. A Roma le scuole sono quasi tutte iniziate. E’ caldo per essere metà settembre. Il termometro segna 35 gradi e non c’è una nuvola sopra via Salaria. L’aria è irrespirabile. Brucia la gola, gli occhi, le narici. Più ci si avvicina al Tmb Salario, l’impianto di trattamento meccanizzato dei rifiuti, e peggio è. I camion dell’Ama entrano ed escono in continuazione, a volte carichi di rifiuti, a volte vuoti. Le macchine scorrono veloci su via Salaria, quasi come se volessero scappare dalla puzza. Sono fortunati a poter fuggire. Perché tante altre persone invece non possono farlo. Come i cittadini di piazza Vescovio, viale Somalia, Villa Spada, Fidene, Serpentara, Colle Salario. O come i tassisti che sostano davanti alla Motorizzazione, in attesa della chiamata di un cliente. O come i bambini e le maestre dell’asilo nido “I colori del mondo”, che in linea d’aria dista cinquanta metri dal Tmb. L’odore è forte e avvolge tutto. Fa tossire. Toglie il respiro.

Walter, il residente di via Contarda

Walter Mazzoli quando parla del Tmb scuote la testa. Allarga le braccia, sospira. E’ stanco. Lui e sua moglie Ignazia, dopo aver passato l’estate – l’ennesima – con le finestre chiuse e il condizionatore acceso, non ce la fanno più. Abitano in via Contarda dal 1970. Sono lì da molto prima del Tmb. “Quando Ama ha comprato lo stabile ci dissero che sarebbe stato solo un deposito dei mezzi – spiega Walter – e invece eccoci qui, con questa puzza insopportabile”.  Walter soffre di asma. Fa fatica a fare le scale e i miasmi non lo aiutano di certo. “Ultimamente avverto anche molto fastidio agli occhi. Altri lamentano problemi diversi, come il bruciore alla gola o la nausea. Io per ora solo questo”, conclude.

Mauro e Davide, i tassisti
Mauro e Davide sono due tassisti che parcheggiano l’auto davanti alla Motorizzazione, al civico 1045 di via Salaria, a 550 metri dal Tmb. Capita che nell’attesa tra due corse, escano dalla macchina per scambiare due chiacchiere tra colleghi, per distrarsi un attimo dal lavoro. Ma l’odore è forte perché l’impianto è vicino. E fermarsi lì per riposare non è piacevole. “La puzza – dicono – entra in macchina e non esce. Ce la portiamo appresso per chilometri”.

Antonella e Alessandra, le mamme dei bambini che frequentano l’asilo vicino al Tmb

Antonella e Alessandra sono due mamme. Entrambe hanno i bambini che frequentano l’asilo “i colori del mondo” che sta proprio davanti al Tmb, in linea d’aria a una cinquantina di metri. Sono arrabbiate e soprattutto preoccupate per i loro figli. Preoccupate perché non sanno cosa respirano, giocando all’aperto vicino all’impianto. “Sembra che non interessi a nessuno, qui abbiamo fatto una raccolta firme e organizzato delle manifestazioni, ma non cambia nulla. Evidentemente non c’è un interesse reale a risolvere il problema, e a rimetterci siamo sempre noi che contiamo di meno”, conclude Antonella.

 

La lotta di Caudo e delle associazioni
La battaglia contro il Tmb dura ormai da diversi anni. Da tempo i cittadini si sono organizzati, hanno formato comitati, gruppi Facebook, associazioni. Hanno raccolto le firme e presentato petizioni. Hanno presentato un esposto il 27 ottobre 2017, firmato da 1300 persone e a giugno, in risposta, la Procura ha avviato le indagini, che sono ancora in corso. Hanno cercato – e cercano tuttora – di sensibilizzare le istituzioni. Non ce la fanno più a vivere così. Basta fare una passeggiata per Fidene e Villa Spada per rendersi conto del livello di esasperazione dei residenti. Tanto che da molti balconi sventolano striscioni con scritto “basta puzza”. Un barlume di speranza si è acceso con l’insediamento di Giovanni Caudo, il presidente del III Municipio, a giugno, che da subito ha messo al primo posto la chiusura del Tmb. A inizio agosto ha creato l’Osservatorio permanente, una struttura che riunisce comitati, associazioni e cittadini che lottano da tempo per il diritto di tornare a respirare. Il 6 settembre nelle aule di piazza Sempione l’Osservatorio si è riunito per la la prima volta. E’ stata l’occasione per raccogliere le schede di rilevazione degli odori, altra iniziativa creata da Caudo a inizio agosto e per mettere a punto una strategia. Il prossimo passo dovrebbe essere una manifestazione, entro fine settembre. L’obiettivo “a lungo termine” comunque rimane lo stesso. Arrivare a una vertenza che sancisca la chiusura dell’impianto.

SFOGLIA la fotogallery

LEGGI lo speciale sulla prima riunione dell’Osservatorio sul Tmb (a cura di Federica Capati)

LEGGI lo speciale sulla protesta di Ferragosto in via Salaria (a cura di Federica Capati)

LEGGI lo speciale sulla nascita dell’Osservatorio permanente (a cura di Daniela Mogavero)

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