Trieste-Salario | Articoli

Scuole, viabilità e rifiuti: le sfide del quartiere per il 2019

di Daniele Galli e Emiliano Magistri

È un anno molto importante quello che attende il Trieste-Salario, diviso come non mai tra un degrado per certi versi sconcertante e uno sviluppo che sembra a portata di mano ma che per realizzarsi ha urgente bisogno di soluzioni. Dai rifiuti alla viabilità, dal rilancio del commercio ai parcheggi fino alla sicurezza, sono almeno dieci i punti decisivi che formano il percorso di crescita del quartiere. RomaH24 ha provato a metterli a fuoco, nella piena consapevolezza che il panorama è assai più complesso.

Scuola. “Accessi sicuri” e bonifica amianto
Marciapiedi più larghi e isole pedonali davanti agli ingressi per garantire maggiore sicurezza agli studenti. E poi, interventi di bonifica per rimuovere l’amianto presente negli istituti del quartiere e per rendere asili e scuole dell’infanzia in regola con le normative anti-incendio. È questa la tabella di marcia che gli assessorati alle Politiche scolastiche e ai Lavori pubblici del II Municipio stanno seguendo e continueranno a seguire anche nel corso del 2019. «Con l’avvio dei lavori alla scuola Settembrini di via Novara – spiega l’assessore Emanuele Gisci – il progetto “Accessi sicuri” è in fase di conclusione. I prossimi interventi riguarderanno l’istituto via Volsinio e l’asilo Grillo Giò. Nel 2019, grazie ai fondi giunti dall’assestamento di bilancio del Campidoglio dello scorso luglio, interverremo per rimuovere l’amianto dalle scuole Contardo Ferrini e Alfieri Lante della Rovere».

Sicurezza. Quattro milioni per strade e marciapiedi
Quasi quattro milioni per le strade delle zone Trieste, Salario, Africano, Somalia-Prato della Signora. È quanto richiesto dalla maggioranza in Consiglio municipale per i lavori pubblici e gli interventi per la mobilità nei quattro quadranti del nostro quartiere. L’emendamento presentato da Roberto Ferraresi, presidente della commissione Bilancio, mira allo stanziamento di 990mila euro per ognuna delle dieci zone individuate nel documento e comprese nel territorio del II Municipio. Oltre a quelle nel nostro quartiere, le aree selezionate sono piazza Bologna-Nomentano, San Lorenzo, Parioli, Villaggio Olimpico, Flaminio e Pinciano. «La manutenzione stradale e il ripristino dei marciapiedi deve avere la priorità su qualsiasi tipo di intervento – spiega la presidente della commissione Lavori pubblici, Valentina Caracciolo – per garantire sicurezza e tutela in particolare alle persone maggiormente in difficoltà, come diversamente abili e anziani».

Rifiuti, non parte la differenziata
La differenziata per le utenze commerciali sarebbe dovuta partire a novembre. Sarebbe. Ma nel Trieste-Salario è ancora “non pervenuta”. Dice Luisa, titolare su via Nemorense di “Coffee and Food”: «Pago duemila euro l’anno di Tari (la tassa rifiuti, ndr), ma gli operatori passano molto raramente a raccogliere l’organico». Il ristorante “Le Gole di Amatrice”, in via corso Trieste 166, versa nelle casse comunali cinquemila euro all’anno di Tari: «Eppure – dicono i titolari – qui non vengono mai a ritirare i rifiuti. Così, siamo costretti a buttarli nei cassonetti». L’assessore municipale all’Ambiente, Rosario Fabiano accusa: «Ho inviato una lettera ad Ama per segnalare il cattivo funzionamento della raccolta differenziata. Nel 2019 la municipalizzata dovrà modificare il contratto per far sì che il nostro quartiere sia equiparato, come qualità del servizio, al centro storico».

Aumentano i parcheggi, ma anche la tariffa oraria
Il 10 dicembre sarebbe dovuta partire la sperimentazione delle strisce blu a pagamento per i residenti di viale Libia e viale Eritrea. L’obiettivo del Campidoglio era quello di favorire la rotazione dei parcheggi nelle strade del commercio del quartiere. L’ondata di protesta scaturita dall’annuncio ha convinto il papà del progetto, il presidente della commissione Mobilità Enrico Stefàno, a fare marcia indietro. «Ma la misura – ha detto Stefàno – è comunque confermata nel nuovo piano della sosta tariffata, che sarà approvato all’inizio del prossimo anno». Piano che entrerà in vigore a primavera, una volta incassato il via libera dell’aula capitolina. Saranno eliminati gli abbonamenti mensili da 70 euro e spariranno le strisce bianche. Mentre la tariffa oraria della sosta nel Trieste-Salario passerà da 1 a 1,50 euro. In compenso, entro il novembre 2019, dovrebbe essere consegnato al quartiere il parking Annibaliano. I cittadini avranno così a disposizione trecento nuovi posti auto.

Trasporti: metro D, ciclabili e tram
Quattro stazioni della metro D nel quartiere (Verbano, Vescovio, Buenos Aires e Fiume). La linea D è quella – tutta da realizzare – che dovrebbe collegare Talenti con l’Eur. Invece, sull’attuale linea B1, un passaggio pedonale dalla stazione Libia alla fermata FM2 Nomentana. Poi “isole ambientali”, nuovi collegamenti tranviari e prolungamenti della ciclabile da Porta Pia a Termini. È questo il contenuto del Pums (Piano urbano di mobilità sostenibile) presentato dalla commissione capitolina Mobilità, un piano ambizioso che, nei fatti, proietta nel futuro l’intera mobilità del Trieste-Salario.
Come dichiarato da Stefano Brinchi, presidente e ad di Roma Servizi per la Mobilità, “questi primi mesi saranno riservati a uno studio di fattibilità dei progetti, che verrà condotto dai nostri tecnici in sinergia con le associazioni di cittadini e i comitati di quartiere. Prevediamo che, una volta conclusa questa fase, entro l’estate del 2019 il piano venga presentato in Giunta capitolina e, successivamente, in Assemblea per la definitiva approvazione”.

Illuminazione stradale, sensori sui lampioni
Un sistema di controllo immediato, attraverso specifici sensori, che avvisino la centrale operativa di Acea sul malfunzionamento delle lampadine. È questo il piano di interventi deciso, durante la riunione dell’Osservatorio territoriale della sicurezza, dalla società e dal II Municipio per risolvere il problema dei lampioni che, in molte strade del Trieste-Salario, restano accesi di giorno o spenti di notte. «Abbiamo convocato i responsabili di Acea perché questa situazione deve essere risolta. Sia per una questione di sprechi sia, soprattutto, per garantire sicurezza ai cittadini» spiega la presidente del Municipio, Francesca Del Bello. «Purtroppo, finora questo sistema di controllo non c’è stato. Ma gli interventi sono già in corso in diverse zone del territorio per far sì che, in caso di malfunzionamento di qualsiasi lampione, l’azienda venga immediatamente avvisata».

Disagio sociale, corsi per l’assistenza agli anziani
Corsi per garantire alle persone anziane cure e assistenza, non solo nel periodo natalizio, ma anche con l’inizio del nuovo anno. È questo l’obiettivo della Caritas che, in collaborazione con i volontari del quartiere, ha organizzato una serie di incontri per formare coloro che, quotidianamente, lavorano per non lasciare sole le persone più fragili. «Il Trieste-Salario combatte da tempo contro il fenomeno del cosiddetto “barbonismo domestico” – spiega Maria Teresa Carani del comitato “Amici di Villa Ada” e punto di riferimento del territorio con la sua storica farmacia in piazza Verbano –. È una malattia psichiatrica che porta le persone a isolarsi dentro casa, lasciandosi andare, senza badare più alla pulizia dell’abitazione e alla cura del proprio corpo. Parliamo soprattutto di anziani.  Per questo abbiamo già fissato il primo appuntamento per il nuovo anno. La data è quella del 18 febbraio, quando ci riuniremo insieme alla Caritas per delineare il piano preciso degli interventi».

Cura del verde, servono più risorse economiche
Attualmente, il Municipio gestisce 66 aree verdi. La loro estensione non supera i cinquemila metri quadri. Siepi e aiuole. Non gli alberi, quindi. Nel 2019, il Municipio ne vuole domandare altre venti al Campidoglio. «Se non ci sono vincoli paesaggistici – spiega l’assessore all’Ambiente del II, Rosario Fabiano – possiamo chiedere al Comune di avere il controllo anche di tutte le zone estese fino a ventimila metri quadrati. La delega al Municipio rappresenta una forma di attuazione di decentramento amministrativo». A una condizione, naturalmente. «E infatti Roma Capitale deve garantirci maggiori risorse economiche», sottolinea Fabiano.

Commercio in difficoltà in viale Libia ed Eritrea
«Le duecento attività di viale Libia e viale Eritrea sono in difficoltà». Cinzia Romoli versa lo stipendio a ventidue dipendenti. Quelli della sua storica pasticceria su viale Eritrea. «A gennaio, però, potremmo essere costretti a fare dei tagli». E perché? «Qui non si può più parcheggiare e c’è chi ha cambiato strada». Secondo Romoli, prima di innalzare i cordoli della preferenziale andavano previsti dei parcheggi: «C’è chi ha registrato un calo del fatturato anche del 20 per cento». Denuncia una flessione delle vendite anche Armando Calò, che è il punto di riferimento dei commercianti di viale Libia. «Queste sperimentazioni folli non fanno altro che darci delle bastonate ogni mese», dice riferendosi al progetto (sospeso) della sosta a pagamento per i residenti.

Villini storici, una firma per la loro salvezza
I lavori sul nuovo edificio di via Ticino 3 proseguono spediti. Sorgerà sulle ceneri del villino storico raso al suolo il 16 ottobre di un anno fa. Proprio quella demolizione aprì il dibattito sulle soluzioni giuridiche da adottare per evitare altri progetti del genere, in un quartiere come il nostro contraddistinto da un’edilizia in stile liberty o comunque testimone del secolo passato. «Il Trieste-Salario è senza tutele». Il monito è di Vanna Mannucci, vicepresidente della sede romana di Italia Nostra. Il motivo? «Manca una firma». La firma (che non c’è) è quella del soprintendente capitolino, Francesco Prosperetti, sul decreto che porrebbe un vincolo paesaggistico su tutti i villini storici. «Ha già compiuto la ricognizione degli immobili di pregio. Ora serve – avverte Mannucci – l’atto finale: la firma, appunto. Il suo decreto, così come l’approvazione da parte della Regione del piano paesaggistico, metterebbe i villini del quartiere al riparo da nuovi scempi».

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