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Rianimazione cardiopolmonare. Il corso al Giulio Cesare

di Antonio Tiso

Un doppio brevetto, Blsd-Pblsd Internazionale dell’American Heart Association e del 118 regionale, che abilita alla riabilitazione cardiopolmonare e all’utilizzo del defibrillatore. E’ quello che oggi, venerdì 8 giugno, è stato rilasciato ai 12 studenti più meritevoli del liceo Giulio Cesare, al termine del corso a loro dedicato. Oltre quattro ore di simulazioni e di esercitazioni per spiegare a ragazze e ragazzi come intervenire in situazioni di emergenza.

Non è stato un caso che l’iniziativa, promossa dall’assessorato alle Politiche scolastiche del II Municipio, si sia svolta nello storico istituto di corso Trieste. Come ha spiegato l’assessore Emanuele Gisci, “il Giulio Cesare è stata la prima scuola del territorio ad aderire al Progetto salvavita e, oggi, diventa la prima scuola in Europa a vantare questo tipo di certificazione. Un duplice attestato che – prosegue – per i ragazzi ha anche una valenza curriculare importante, visto che università e college all’estero richiedono, come requisito fondamentale per accedervi, il possesso del brevetto Blsd-Pblsd. Si tratta di un’iniziativa di eccellenza perché il II Municipio ha molto a cuore la crescita dei suoi studenti”.

Il corso è stato tenuto dal dott. Marco Squicciarini, consulente scientifico del Municipio e medico istruttore dell’International Training Center of American Heart Association. La teoria si è alternata alle esercitazioni pratiche e i giovani partecipanti hanno appreso le tecniche di rianimazione cardiopolmonare sia per gli adulti che per i bambini. Attraverso simulazioni su manichini, sotto la supervisione di un’equipe specializzata, i ragazzi hanno imparato il funzionamento del defibrillatore.

“Questo corso apre la mente per tutta la vita perché permette di salvare vite umane: è un vero e proprio messaggio di pace – spiega il dott. Squicciarini – In aggiunta i ragazzi riceveranno un attestato, una sorta di patente internazionale molto importante a livello curriculare, dato che in campus, università e college all’estero, è richiesta una preparazione di questo tipo”.

Mattia, studente di 18 anni prossimo alla maturità è entusiasta: “Questo corso è utile perché le emergenze cardiache possono capitare anche in famiglia o per la strada. Poi personalmente sono molto interessato dato che a settembre farò il test per entrare alla facoltà di medicina”.

Claudia, 18 annivorrebbe diventare pediatra: “E’ una bellissima iniziativa. Credo che la scuola non dovrebbe formare solo sulla materie umanistiche e scientifiche, ma darci anche strumenti concreti per la vita quotidiana come in questo caso. Durante l’anno le ore libere potrebbero essere impiegate in maniera costruttiva”.

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