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Movida, quattro zampe e rifiuti: i nuovi poteri della polizia locale
di Daniela MogaveroPiù divieti, più regole, più poteri per difendere il Trieste-Salario e la bellezza della Capitale dal degrado, puntando su «convivenza civile e sociale, sicurezza e qualità dell’ambiente urbano, tutela del patrimonio». Su questi punti si basa il nuovo regolamento di polizia urbana arrivato al voto in aula Giulio Cesare dopo l’approvazione della Giunta e il passaggio nei Municipi. Dopo 73 anni, è un testo che, secondo il Comune, i sindacati e gli amministratori, riempie il gap di una società che è cambiata, che raccoglie le sfide del nuovo millennio e risolve problemi che nel 1946 non esistevano.
È un testo che mette ordine in una serie senza fine di ordinanze e dà alla polizia di Roma Capitale più strumenti per lottare contro il degrado, tutelando i monumenti, contrastando l’abusivismo e i comportamenti incivili.
Trentaquattro articoli in cui si definiscono le nuove regole, le sanzioni (il cui importo potrà essere stabilito in un’ordinanza successiva), le aree sottoposte a Daspo urbano (l’allontanamento di 48 ore previsto dal decreto sicurezza del 2017), i comportamenti da punire, come i bagni nelle fontane (oltre 400 euro), l’uso scorretto dei nasoni, il fatto di rovistare nell’immondizia, i tour alcolici, il commercio abusivo e il bivacco.
«Il nostro giudizio su questo regolamento è positivo – spiega a RomaH24 Francesca Del Bello, presidente del II Municipio –. Ci siamo concentrati soprattutto su esercizi commerciali e movida notturna. Concentrare tutte le ordinanze in un unico testo è una cosa assolutamente buona. Le zone del nostro Municipio dove c’è bisogno di maggiore controllo sono quelle di piazza Bologna e San Lorenzo. E il regolamento dà un’indicazione più efficace e specifica per l’applicazione del Daspo urbano».
è favorevole anche il sindacato della Polizia locale, Ospol. Dice Stefano Lulli, responsabile per Roma Capitale: «Il precedente regolamento era vetusto. I comportamenti di cittadini e turisti sono cambiati e le norme vanno calate su questioni oggettive».
è un regolamento che punta molto anche sulla collaborazione dei cittadini e delle associazioni, come quando, nell’articolo 23, si fa riferimento all’obbligo di pulizia, «in caso di eventi atmosferici eccezionali che comportino accumulo di neve, grandine, acque meteoriche o fango» e dei marciapiedi davanti ai palazzi.
Animali
Ai cani e ai loro padroni sono dedicati quattro articoli. In particolare, sarà vietato «far bagnare animali» nei parchi pubblici, oppure «lasciare vagare animali non condotti al guinzaglio o con altri strumenti similari e, comunque, farli accedere negli spazi attrezzati a parco giochi, salvo nelle aree specificatamente a ciò destinate».
Poi, «è fatto obbligo a chiunque detenga animali» di «custodirli nel rispetto delle caratteristiche etologiche dell’animale, garantendone il benessere ed assicurando che gli stessi non arrechino danno a persone e/o cose o disturbo alla quiete pubblica» e «curare la raccolta delle deiezioni, sia di portare con sé – al momento della circolazione su suolo pubblico – i sacchetti utili alla raccolta medesima».
Movida
Nell’articolo 28 si stabiliscono le regole legate alla vendita e al consumo di bevande alcoliche. Dalle 22 alle 7 è vietato bere birra, cocktail o vino in bicchieri o bottiglie di vetro in strada. Il divieto diventa assoluto (cioè con qualsiasi contenitore, anche i bicchieroni di plastica) in tutta la città dalle 23 alle 7. Una decisione che amplia le norme esistenti, con misure stringenti che hanno l’obiettivo di contrastare i tour alcolici («è vietata l’organizzazione e la sponsorizzazione di tour o percorsi finalizzati esclusivamente al consumo di bevande alcoliche e superalcoliche), gli schiamazzi nelle zone della movida. Infine, dalle 2 il divieto scatta anche all’interno dei locali. I gestori dovranno anche evitare che i clienti «arrechino disturbo alla quiete pubblica, disagio o pericolo per l’incolumità».
Daspo urbano
Il cosiddetto Daspo urbano viene previsto dall’articolo 20 del regolamento. Qui vengono stabilite anche le 14 zone in cui è applicabile: tra queste, l’area del Flaminio, di Prati e Borgo, San Lorenzo e villa Borghese. Il “Divieto di accedere alle manifestazioni sportive” (Daspo) è stato ampliato nella sua definizione due anni fa e adesso è rimessa alla discrezione del sindaco, d’accordo con il prefetto, la decisione di stabilire un divieto di accesso ad alcune aree della città per chi «ponga in essere condotte che limitano la libera accessibilità e fruizione» ad alcuni luoghi. Oltre alle 14 zone, il Daspo viene esteso anche alle aree vicine a scuole, ospedali, musei o verde pubblico «interessati da consistenti flussi turistici».
Rifiuti
Ampio spazio nel nuovo regolamento è dato alla gestione dell’emergenza rifiuti, soprattutto quella legata all’abbandono, al rovistaggio e alla mancata differenziata della nettezza urbana, sia da parte dei cittadini sia degli esercenti.
Nel regolamento si sancisce come norma di carattere generale il «divieto di abbandonare qualsiasi genere di rifiuti, anche di piccolissime dimensioni, su suolo pubblico e sulle aree verdi».
All’articolo 25 si stabilisce, poi più in dettaglio, che è anche «vietato rovistare, prelevare ed asportare qualsiasi materiale» dai «contenitori della raccolta dei rifiuti urbani e nei cestini stradali».
Un fenomeno diffusissimo non solo nel Trieste-Salario, ma in tutto il quadrante nord della Capitale.
Fontane
La tutela delle “fontane storiche e fontanelle pubbliche” è sancita all’articolo 8. È vietato «gettarvi qualsiasi oggetto», salvo le famose monetine, «o sversarvi qualsiasi liquido o sostanza», «immergersi totalmente o parzialmente» o far bagnare gli animali. «Al pari delle fontane storiche, anche le fontanelle pubbliche (“nasoni” o similari) devono poter essere fruibili a tutti», quindi è vietato «danneggiarle, gettarvi oggetti», «utilizzarle per lavare o abbeverare animali». I cani, per esempio.
La maggior parte delle fontane storiche sono state individuate nel centro storico. All’articolo 19, si stabilisce anche il divieto di «utilizzare con modalità incompatibili con la loro rilevanza e prerogative storico artistiche monumenti, fontane e reperti archeologici» tutelando di fatto anche fontane come quella delle rane a piazza Mincio o la fontana di piazza Caprera.
Servizi igienici
Nel nuovo regolamento si stabiliscono anche obblighi, non soltanto divieti. Una novità interessante riguarda l’uso dei «servizi igienici» per cui negozi, bar e esercizi pubblici sono obbligati a «consentire l’utilizzo a favore della clientela» anche senza l’acquisto di beni o il consumo di alimenti e bevande. I bagni, inoltre, «devono essere tenuti in piena efficienza e puliti», quindi non valgono più le “scuse” della toilette guasta per gli avventori.
Sanzioni
Le sanzioni, che dovranno essere poi fissate in un’altra ordinanza, sono specificate nell’articolo 33 e si attestano in media intorno ai 100 euro, ma alcune violazioni sono molto più salate: si parla di migliaia di euro. E in tutti i casi «il trasgressore è sempre tenuto a ripristinare lo stato dei luoghi ovvero a sostenere le spese». Fare il bagno in una fontana costerà 450 euro, sbarazzarsi di mobili e elettrodomestici in maniera scorretta fino a 600 euro, e fare male la differenziata fino a 300 euro.
Multe e controlli più stringenti sono previsti anche per i parcheggiatori abusivi. Le zone più a rischio sono gli ospedali e lo stadio Olimpico e l’area fino al Flaminio, l’Auditorium della Musica e piazzale Clodio vicino alla cittadella giudiziaria. Le sanzioni vanno da 1.000 a 3.500 euro, più un Daspo urbano di 48 ore.
Per le deiezioni canine la multa è pari a 103 euro.