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Maltempo, il bilancio dei danni nel Trieste-Salario

di Federica Capati

Oltre trenta crolli, ventotto strade coinvolte, tutte le ville chiuse e sei cornicioni danneggiati. Questo il bilancio dopo la settimana di maltempo che ha colpito con violenza la Capitale e il Trieste-Salario. Da domenica 28 ottobre fino ad oggi i danni che ha subito il quartiere – soprattutto a causa delle raffiche di lunedì 29 ottobre – non si contano più.

Il lunedì dei crolli

Già il 28 ottobre gli esperti del meteo e la protezione civile avevano fatto scattare l’allarme. Tanto che alle 19 di domenica la Sindaca Virginia Raggi decide di firmare l’ordinanza per tenere le scuole chiuse in tutta Roma. Ma se la prima giornata di allerta è stata prevalentemente piovosa, causando diversi allagamenti sul territorio, lunedì si è scatenato l’inferno. A partire dalla tarda mattinata un vento forte si alza sulla Capitale, accompagnato dalla pioggia. Le raffiche arrivano fino a 100 km/h. E gli alberi iniziano a crollare. Il primo a spezzarsi è quello di via Scandriglia, la traversa di viale Libia, che giace ancora ai lati della strada. Poco dopo intorno alle 13 cede un grosso albero tra via Salaria e via Adige, bloccando la corsia delle auto. Nel frattempo a viale Libia il vento fa crollare un’insegna pubblicitaria e diversi motorini. Intorno alle 14 si abbattono diversi arbusti in via Reno, via Crati e in via dei Giordani. Viene anche chiusa al traffico via Benaco perché sono crollati diverse piante.

Smette di piovere ma continuano i crolli

Alle 15 non piove più, ma continuano le raffiche fortissime. Si rovesciano sei motorini a piazza Annibaliano, cadono diversi rami dai pini di corso Trieste e via Ceresio viene bloccata da un albero che si è schiantato in mezzo alla corsia delle auto. Sui social impazzano le segnalazioni dei residenti. Rosario Fabiano, assessore all’ambiente del II Municipio, lancia l’allarme. “Ci sono stati oltre cinquanta crolli e ci sono feriti”, scrive su Facebook. Il vento non sembra volersi fermare e continua a infuriare sul quartiere. A viale Etiopia cadono grossi rami e uno degli olmi si appoggia su un palazzo. Via Tembien, viale Somalia, via Animuccia, via di Villa Chigi sono un cimitero di rami, così come via Topino, via Spalato e via Malta. Via Adige chiude al traffico per un ramo pericolante. Oltre agli alberi, cedono anche diversi cornicioni. Piazza Acilia, via Nemorense, via Tagliamento e via di Novella sono ancora recintate dalle “solite” transenne arancioni. Alle 18 circa la Sindaca Virginia Raggi firma l’ordinanza di chiusura delle scuole anche per l’indomani, il 30 ottobre.

La conta dei danni

Il giorno dopo quasi tutti gli alberi crollati sulla corsia delle auto vengono rimossi e accatastati sui marciapiedi. I vigili del fuoco hanno lavorato tutta la notte. Il Municipio e il Servizio Giardini sono all’opera per sistemare le strade messe peggio. Continua a piovere ma il vento si è calmato. La settimana va avanti così. Tra brevi temporali e schiarite. Su via Lucrino, via Alfonso Rendano e viale Etiopia ci sono alberi appoggiati alle facciate dei palazzi. Resta chiusa al traffico via Tembien, devastata dai crolli e un tratto di viale Regina Margherita, vicino all’incrocio con via Dalmazia. Su via Salaria, una delle piante crollate ha lasciato una voragine sul marciapiede, vicino a via Arbia.

Le Ville Chiuse

Villa Ada, Villa Torlonia, Villa Paganini e Villa Chigi rimangono chiuse. Per Villa Paganini Emanuele Gisci, assessore alle Politiche scolastiche del II Municipio, lancia l’allarme. Dentro il parco c’è una scuola e gli alberi sono di nuovo a rischio. Proprio come accaduto durante l’estate, quando la Villa era rimasta chiusa per quasi due mesi.

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