Trieste | Articoli
L’università della terza età: così dopo la pensione inizia una nuova vita
di Sara Fabrizi
Quando si parla con le volontarie che gestiscono l’Università della terza età di San Saturnino dicono che sono “incriptate”. Da 28 anni lavorano nella Cripta della parrocchia dove si tengono decine di lezioni rivolte a un’utenza varia per cultura e provenienza di quartiere. L’idea originaria, risalente ormai al 1989, era quella di portare l’università alla gente e di offrire a coloro che andavano in pensione un servizio utile, un luogo in cui si favorisse la socializzazione in modo da combattere l’isolamento e l’uscita, sempre più frequente, dalla vita sociale. Per far sì che la la fine del lavoro non coincidesse con la fine dell’esistenza.
Oggi, grazie alla calorosa accoglienza ricevuta, l’Università della terza età conta oltre 300 iscritti all’anno, che partecipano con attenzione ed entusiasmo ai tanti corsi attivati nel tempo. L’offerta è estremamente varia e di qualità perché si adegua alle richieste e al livello culturale dell’utenza, proponendo lezioni con docenti esperti e qualificati che portano in cattedra la storia dell’arte, la musica, la pittura, la letteratura italiana e le lingue. Tanto richieste queste ultime che si possono trovare sei livelli di inglese, quattro di spagnolo, uno di tedesco e uno di francese, tutti con insegnanti madrelingua. Oltre alle lezioni “in aula” si organizzano anche uscite didattiche e visite guidate in siti di interesse archeologico e letterario, che forniscono nuovi stimoli ed esperienze. A conclusione dell’anno accademico, una grande riunione di tutti gli iscritti suggella i corsi appena terminato. Si riparte poi, con nuove energie, a fine ottobre.