Trieste-Salario | Articoli

L’esercito di mille mamme che si aiutano su tutto

di Camilla Palladino

Condividere i propri dubbi e le proprie esperienze, dare e ricevere consigli sugli acquisti giusti – o dove farli –, scambiarsi informazioni sulle iscrizioni scolastiche. Sono questi i principali motivi della nascita del gruppo Facebook “Taomamma”, creato da una residente del Trieste-Salario per tutte le madri del quartiere. Si chiama Silvia Sabatini, lavora per un’azienda importante, e ha due bambini piccoli. Anche Silvia gode di quella particolare energia che accomuna tante mamme. Questo le permette di svolgere il suo lavoro, crescere i suoi figli, gestire un gruppo Facebook con più di 1.100 iscritte ed essere molto attiva sulle iniziative per il territorio. Quando la incontriamo, Silvia arriva da una copisteria. Ha appena fatto realizzare decine di volantini per la prossima riunione contro il Tmb, argomento di scottante attualità per il nostro quartiere. Silvia ha un’agenda e una vita piena, dunque. Ma durante l’intervista è calma e sorridente. Altre due caratteristiche che contraddistinguono molte mamme.

In che modo è nata l’idea di creare un gruppo social tutto dedicato alle mamme del quartiere?
«“Taomamma” si ispira a gruppi già esistenti, ma nasce dall’esigenza di restringere il territorio. Su Facebook ci sono moltissime pagine dedicate allo scambio di opinioni e di informazioni sulla crescita dei bimbi. Ma nessuna si limita a un solo quartiere. Per questo ho creato il gruppo, circa un anno fa. L’utilità di una pagina simile si moltiplica se le centinaia di mamme con cui sei connessa ti consigliano il negozio sotto casa, o almeno all’interno del quartiere. Girare per la città è bello, ma quando diventi mamma ti rendi conto che non è facile metterti in auto e attraversare Roma per fare delle semplici commissioni. Con “Taomamma” abbiamo creato una rete di persone che abitano vicine e, quindi, ci scambiamo opinioni e informazioni sugli esercizi commerciali presenti in zona».

Quali sono le caratteristiche del gruppo?
«Siamo più di 1.100, tutte mamme di uno o più bambini. E tutte viviamo e frequentiamo il Trieste-Salario. Il perno di “Taomamma”, come ho detto, è l’identità di quartiere. Il gruppo è formato da loro: il mio ruolo è quello di moderare, niente di più. Mi sforzo d’instaurare un’atmosfera piacevole per tutte e controllo che ci sia sempre il massimo rispetto per chiunque. L’educazione e la discrezione sono due valori fondamentali all’interno del gruppo, e vanno mantenuti senza alcuna eccezione. Per questo mi occupo personalmente di selezionare i membri e scartare i profili fake. Controllo sempre prima di accettare qualcuno, e questo fa sì che si crei un clima di fiducia reciproca fra tutte noi».

Avete mai organizzato un incontro per conoscervi di persona?

«Spesso capita che gruppi di mamme si mettano d’accordo per ritrovarsi al parco con i figli. Oppure che si incontrino per scambiare, vendere e comprare prodotti per bambini. In più io vorrei organizzare un incontro a casa mia. Ovviamente il numero di persone sarà necessariamente limitato, ma almeno avremo modo di conoscerci con calma. Per l’occasione inviterò alcuni “ospiti speciali” da presentare alle mamme. Uno psicoterapeuta, che potrà dare consigli e suggerimenti sull’educazione e la formazione infantile. Un impiegato del Caf, per qualsiasi chiarimento sulle iscrizioni scolastiche e le richieste dell’Isee. Un cake designer e il titolare di un panificio, utili per l’organizzazione delle feste di compleanno. Un’estetista che lavora a domicilio, per venire incontro alle mamme che vogliono prendersi cura di sé, ma non hanno il tempo. E il titolare di una cartoleria, per qualsiasi acquisto scolastico».

E quali sono i progetti futuri di “Taomamma”?
«La mia intenzione è quella di ottenere il patrocinio da parte del Comune di Roma, per determinare le eccellenze nell’ambito dei locali commerciali per l’infanzia all’interno del quartiere. Una sorta di mappatura dei migliori negozi in cui acquistare prodotti per bambini nel Trieste-Salario».

Ma quali sono gli aspetti migliori dell’essere una mamma che abita in questo quartiere?
«Qui c’è tutto. Dai locali commerciali di ogni genere alle aree verdi, passando per le scuole. Il Trieste-Salario è un quartiere vivo e vissuto. Una cosa molto importante, poi, è l’eterogeneità dei suoi residenti. In questo territorio convivono diverse classi sociali. È fondamentale per l’educazione e la formazione di un bambino entrare in contatto con vari tipi di persone. E anche per una mamma è interessante scoprire le numerose scuole di pensiero che esistono sulla crescita dei figli».

E i lati negativi, invece?

«Come dicevo, il quartiere è bello, e offre tanti modi di viverlo. Il suo problema è l’incuria e la mancanza di manutenzione. Siamo stati abbandonati dalle istituzioni. E questo, ovviamente, si ripercuote su tutte le mamme della zona. Basti pensare al degrado che regna sovrano a Villa Chigi. Io ormai ho rinunciato a portarci i miei figli. Le aree verdi sono il primo specchio della pulizia di un quartiere. Un altro lato negativo sono le condizioni delle strade e, soprattutto, dei marciapiedi. Non è facile passeggiare sulle buche con carrozzine e passeggini. Né attraversare la strada, quando le rampe per i disabili sono danneggiate. E non solo per le mamme, anche i miei figli a volte inciampano sull’asfalto rotto e sulle radici sporgenti. Credo che l’emblema di quello che sto dicendo sia via di villa Chigi. Una strada che, tra l’altro, porta alla scuola dell’infanzia Contardo Ferrini, e quindi è percorsa da tantissimi bambini».

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