Trieste-Salario | Articoli
La lotta per la sopravvivenza dei supermercati di quartiere
di Federica CapatiSecondo i dati pubblicati dalla Confcommercio nel volume “Il negozio alimentare”, più della metà degli italiani – il 55% per la precisione – fa la spesa sotto casa, nei supermercati del quartiere. Nel Trieste–Salario quello che è emerso è che i cittadini in realtà non si sono mai allontanati dai negozi del vicinato. “Qui da noi (Conad su Corso Trieste, ndr) abbiamo sempre registrato un trend positivo – racconta una dipendente che chiede di rimanere anonima – le persone che vengono sono sempre le stesse. Anziani soprattutto. Qualche volto ormai lo si riconosce”. Anche i cittadini confermano questo dato. “Io mi muovo solo in zona – racconta Fernando, 77 anni pensionato e residente in via Sirte – faccio la spesa al Tigre o al massimo mi sposto fino al Todis, in viale Etiopia. La frutta però la compro nelle piccole botteghe, se riesco arrivo fino a via Lago Tana”. Ma non sono solo gli anziani ad affidarsi ai supermercati di zona. “Non ho molto tempo per fare la spesa – spiega Michela, una studentessa di scienze politiche – quindi se posso evitare di fare un viaggio in macchina fino al centro commerciale più vicino, lo faccio. Scendo e vado al supermarket di zona. In fin dei conti risparmio anche i soldi della benzina”.
Ma come mai i cittadini sono rimasti “fedeli” ai negozi del vicinato? Secondo la maggior parte dei residenti la motivazione principale è la distanza del quartiere dai centri commerciali, che per essere raggiunti impongono l’uso della macchina. “Sarebbe impensabile arrivare con gli autobus fino a Porta di Roma solo per fare la spesa – conclude Michela – e poi portare le buste sui mezzi pubblici è veramente troppo scomodo”. I grandi magazzini più vicini infatti sono Porta di Roma, sulla Bufalotta, nel III Municipio che dista circa 7 chilometri e l’Auchan di Casalbertone, nel IV Municipio a circa 5 chilometri.
L’altro grande punto di forza del negozio di vicinato è la nuovissima possibilità di fare acquisti online. Non serve più nemmeno scendere da casa per trovare i prodotti preferiti. Sono infatti molti gli store che permettono di fare la spesa virtuale, pagare su internet e ricevere gli acquisti direttamente in casa. Un’alternativa molto efficace che incentiva ancor di più i negozi di zona. Mettiamoci poi la maggior fiducia che i cittadini hanno nei confronti del negozio del vicinato, magari perché ormai conoscono quasi tutti i dipendenti. Il gioco è fatto. Nonostante questi dati comunque, non tutti i supermercati hanno registrato la crescita segnalata dalla Confcommercio. “Con il volantinaggio e l’avanzare del web in molti preferiscono spostarsi verso offerte più vantaggiose – spiega Alessandro Suma, direttore del Simply di via Tripoli – quindi non posso ritenermi d’accordo. I centri commerciali sono ancora molto forti”.