FuoriQuartiere | Articoli

III Municipio, osservatorio permanente sul Tmb Salario

di Daniela Mogavero

Sono stati ben 115 i soggetti che hanno risposto all’iniziativa lanciata dal neo presidente del III Municipio Giovanni Caudo per la creazione dell’Osservatorio Municipale Permanente sul Tmb, l’impianto di selezione e trattamento dei rifiuti su via Salaria. In una settimana 115, tra comitati, associazioni e singoli cittadini, hanno chiesto di far parte di questa struttura che punta a portare avanti la vertenza per la chiusura dell’impianto per cui da anni si battono i residenti della zona, che sopportano i miasmi. Cattivi odori che si estendono fino al Trieste-Salario e a volte raggiungono anche i Parioli.
Caudo, eletto a giugno alla carica di minisindaco, ha dato la priorità a questo problema. Il suo primo atto ufficiale, infatti, è stata l’ispezione del 9 luglio al Tmb e un incontro con i Comitati che da anni seguono la questione. Poi il 24 luglio la riunione con i cittadini e il lancio dell’iniziativa. «Se l’impianto, come si afferma ormai da tempo, dovrà essere chiuso, dovrebbe succedere nel 2019 (qualche dubbio che ciò accadrà è lecito) – ha dichiarato Caudo – a noi cittadini interessa smettere fin da subito di respirare gli odori insopportabili che vengono emessi dall’impianto. Ho ribadito ai vertici Ama, senza se e senza ma, che la ricerca di un equilibrio nella gestione dei rifiuti a Roma non può avere l’anello debole nei cittadini del Municipio, di Villa Spada, di Fidene, di Colle Salario, di Nuovo Salario e ancora di Conca d’Oro e ormai anche di altre parti sempre più estese che sconfinano nel II Municipio. Nella gestione del ciclo dei rifiuti e degli impianti, tanto più di quello di Nuovo Salario, devono ora essere considerate e con priorità le ragioni, a partire da quella della tutela della salute, dei cittadini del Municipio. Noi non siamo figli di un Dio minore».

Parte la rilevazione dei cattivi odori
Per questo motivo il primo passo è stata la creazione dell’Osservatorio che si riunirà la prima volta a settembre. In quell’occasione saranno esaminati i dati raccolti nelle schede con le rilevazioni dei miasmi, già richieste da 80 tra comitati e soggetti individuali. «Le singole segnalazioni sui social o sulle cerchie dei telefonini, se sono importanti per i cittadini che subiscono il disagio, non costituiscono una documentazione che possa rappresentare con evidenza non solo la percezione degli odori ma anche la loro ricorrenza, insistenza, diffusione, areale di interesse, disagi provocati, – ha spiegato il presidente lanciando la seconda parte dell’iniziativa che si svolgerà già a partire da agosto –  Per questo è necessario che ogni cittadino raccolga le segnalazioni in modo più sistematico e standardizzato. Ogni comitato e i singoli cittadini che intendono partecipare volontariamente possono dotarsi di una scheda prestampata sulla quale riportare le rilevazioni giorno per giorno. Non si tratta di una rilevazione fatta da terze parti né di una rilevazione scientifica, è semplicemente una documentazione più puntuale, precisa e appropriata per documentare il disagio».
Le schede, che sono reperibili presso i comitati e tre punti di distribuzione nella zona (Farmacia Calvani, gioielleria Sini e via Pratovecchio 10 B), dovranno contenere la localizzazione e i riferimenti di chi l’ha compilata, il giorno della rilevazione, l’ora di inizio della percezione del cattivo odore, l’ora di fine e annotare eventuali disagi provocati.

Il Tmb da impianto di smaltimento a discarica d’emergenza
L’impianto Tmb Salario, operativo dal 2008, ha lo scopo di separare la frazione secca dei rifiuti indifferenziati da quella umida. Da novembre 2017, però, la Regione Lazio ha dato il nulla osta anche al «deposito temporaneo» nelle aree dell’impianto di rifiuti combustibili, misti, urbani e composti. Una discarica d’emergenza che ha peggiorato la situazione già precaria.
Una decisione che ha fatto infuriare i cittadini. E proprio partendo dalle segnalazioni dei residenti sulla puzza e l’aria irrespirabile la Procura ha aperto a giugno un’inchiesta contro ignoti per accertare se si stanno violando le prescrizioni contenute nelle autorizzazioni per la gestione di rifiuti. Un’indagine che è al momento in corso con la collaborazione dei Carabinieri del Noe.

Sostieni RomaH24 Sostieni RomaH24
grazie