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Furti d’auto, così nel Trieste-Salario viene lanciato l’allarme

di Daniela Mogavero

Via Taro, via Benaco, via Lariana, via Salaria, corso Trieste, via Tanaro, via Lima, Villa Chigi. La lista potrebbe continuare a lungo. Sono solo alcune delle strade del Trieste-Salario teatro di furti d’auto. Le denunce dei residenti fioccano, sui social e in caserme e commissariati. E gli avvertimenti tra gli utenti del web sono sempre più frequenti. L’unico modo di difendersi perché, a volte, come scrive qualcuno, neanche il satellitare sulla macchina basta.

I furti sono stati tanti anche tra marzo e aprile. Lo segnalano i cittadini sottolineando la predilezione per un certo tipo di auto: Audi, Bmw, Smart e anche motorini. Dalle forze dell’ordine si parla di un fenomeno costante, anche in leggera riduzione negli ultimi mesi, che viene tenuto sotto controllo, ma i reati proseguono, pur senza una vera impennata, come invece registrato, di pancia, dai residenti.

I post sui social iniziano tutti così: “Attenzione: mi hanno rubato l’auto” e seguono i dettagli sulla via, con la raccomandazione di stare attenti e vigili cercando di non parcheggiare nelle zone più buie. Nei commenti una sequela di “anche io”, “a me è successo la settimana scorsa”, “ho subito furti e tentati furti”, “mi hanno rubato due macchine in poco tempo”. Due sono le zone che sembrano le preferite dei ladri: la piccola area tra via Lariana, via Taro e via Benaco e le arterie vicino a piazza Mincio, via Tanaro e via Arno.

Le ipotesi su chi siano i responsabili fioccano sui social: c’è chi parla dei rom che “rovistano nei cassonetti”, che si segnalano i colpi da fare, soprattutto per i motorini. Poi c’è chi parla dei “’Bonobi’ del sabato sera” (ragazzini poco più che 16enni che vanno di notte in giro a rubare anche cerchioni e antenne). Infine, il “Piper”, che secondo alcuni residenti è un “grosso ricettacolo”, e le strade buie che facilitano il lavoro dei ladri in azione.

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