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5 giugno, ricordando Ugo Forno: l’anniversario del suo sacrificio

di Marco Liberati

Due momenti di raccoglimento, due diversi istanti della giornata per ricordare Ugo Forno nel suo “giardino di casa” il Parco Nemorense. Il 5 giugno nel Trieste-Salario è il giorno di “Ughetto”, il bambino che esattamente 74 anni fa rimase ucciso da una granata tedesca nel tentativo – riuscito – di impedire il minamento del ponte ferroviario sull’Aniene.

Vale la pena ricordare quella giornata di giugno, che segnò l’uscita dalla guerra per Roma. Le truppe alleate, provenienti da sud, erano avanzate velocemente lungo le strade della capitale, mentre la retroguardia nazista cercava di accelerare la partenza verso il nord. Ugo, 12enne frequentante della scuola media Settembrini, uscì di casa per arrivare ai giardinetti di piazza Vescovio, dove una trentina di persona parlavano animatamente. Il ragazzo venendo a sapere del pericolo che la linea dei treni saltasse in aria, rallentando quindi l’avanzata degli americani, non ci pensò due volte e, dopo aver recuperato vecchie armi italiane nascoste in una grotta, si piazzò in un prato sopra la ferrovia, iniziando a sparare ai “nemici” insieme ad altri amici che lo hanno seguito. Le fucilate interruppero l’operazione dei guastatori tedeschi, che prima di fuggire, purtroppo, risposero con alcune granate che purtroppo finirono con il colpire il gruppo, causando la morte di Ugo.

La mattina con i ragazzi della Settembrini
Per ricordare quel sacrificio, questa mattina e oggi pomeriggio sono state organizzate due commemorazioni distinte. La prima si è svolta questa mattina al Parco Nemorense, dove un gruppo di studenti della scuola media Settembrini, l’istituto frequentato all’epoca da Ugo. I ragazzi, accompagnati dalla professoressa Patrizia Bianchi, hanno deposto dei fiori davanti alla targa appositamente dedicata ed hanno ascoltato la storia del piccolo eroe dalle voci di Felice Cipriani, biografo che ha scritto la storia del ragazzo, e del nipote Fabrizio Forno. “Abbiamo fortemente voluto che i ragazzi partecipassero a questo evento – ha spiegato la professoressa Bianchi -, certi eventi non vanno mai dimenticati e la memoria va conservata attraverso le generazioni più giovani. La Settembrini è orgogliosa di aver avuto come studente una medaglia d’oro al merito civile”.

Il pomeriggio con le istituzioni e la musica
Oggi pomeriggio, nel Parco Nemorense, l’Anpi ha organizzato la cerimonia di deposizione di una corona di alloro accanto alla targa che ricorda la morte di Ugo Forno. Come ha spiegato Felice Ciprianibiografo della giovane Medaglia d’Oro al valore civile, “la storia di Ughetto è lontana, ma ancora brucia nella memoria del fratello e dei suoi compagni di scuola e di gioco. Era un ragazzino sveglio, attento e sensibile”.

La pioggia non ha fermato la commemorazione, nel corso della quale non è mancato il ricordo di Fabrizio, il nipote: “Nella mia famiglia non si è mai parlato molto di questa vicenda, è stato un lutto duro da rielaborare. Dopo la morte di Ugo, addirittura, siccome non c’erano disponibilità economiche sufficienti per farlo seppellire, il suo corpicino rimase per due anni nel deposito del cimitero Verano. Solo la mia generazione è riuscita ad attivare un processo di recupero della memoria”.

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