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Amuse, amici del II Municipio “per affrontare i problemi del territorio”

di Federica Capati

“L’attività di Amuse ruota intorno a tre realtà diverse. Il decoro e il verde pubblico, la solidarietà e la cultura con Roma2pass”. Pietro Rossi Marcelli, ingegnere, ex presidente e fondatore dell’associazione, racconta a RomaH24 Amuse. “Amuse sta per “Amici del Secondo Municipio, il territorio di cui ci occupiamo”. L’associazione, fondata da Pietro nel marzo del 2010, è nata con l’obiettivo di dialogare con l’amministrazione per il decoro e il verde pubblico. “Inizialmente volevamo stabilire un rapporto diretto con la polizia locale e il Servizio Giardini, in modo da raccogliere i problemi del territorio e dialogare con le istituzioni – spiega Pietro – . Una delle nostre prima iniziative è “Dona un albero”, la possibilità di piantare un alberello nel quartiere dove ci sono gli spazi vuoti nel marciapiede, dopo aver ottenuto le autorizzazioni necessarie”.

L’impegno nella solidarietà
Oltre alla cura degli spazi pubblici, Amuse è da sempre molto attenta alla solidarietà. Attraverso una serie di progetti, l’associazione raccoglie fondi per aiutare la Caritas a costruire una casa famiglia in Mozambico. “L’idea è quella di raccogliere oggetti che da soli avrebbero pochissimo valore – racconta – . Come i tappi. Un chilo di tappi equivale a 0,17 centesimi. Basta avere il supporto di più persone possibili. Donare tappi di plastica davvero non costa niente”.

L’idea di Roma2pass
“Roma2pass è nato per gioco dalla mia passione per la storia. Sono sempre stato curioso di conoscere la storia del quartiere dove vivo”, spiega Pietro. Roma2pass è un programma culturale organizzato da Amuse che ha l’obiettivo di diffondere la conoscenza dei luoghi del II Municipio. “Far conoscere la storia del posto dove si abita, significa aiutare le persone ad apprezzarlo e rispettarlo”, sottolinea. Ma cosa è Roma2pass? “Si tratta di una serie di servizi. C’è la storia dei quartieri su internet, le passeggiate culturali gratuite della durata di un’ora e trenta – come quella durante la “Notte Bianca di Porta Pia” –  con degli esperti che spiegano la storia e le particolarità del territorio. Ci sono alcune “app” per smartphone per guidare visitatori e turisti e infine dei progetti formativi insieme alle scuole”.

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