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Alla scoperta di Monte Antenne: il sentiero nascosto nel gioiello del Trieste-Salario

Di Marco Liberati

Movimento Tellurico ha organizzato un modo totalmente diverso di festeggiare e vivere la giornata del 25 aprile. L’asssociazione di trekking, nata per sensibilizzare i cittadini verso le zone colpite dal sisma de L’Aquila, ha voluto sostituire il tradizionale pic-nic nel parco con una camminata su Monte Antenne, uno dei gioielli nascosti del Trieste-Salario. Il cammino parte da ponte Ugo Forno, lungo la ciclabile di via Salaria e prosegue fino all’ingresso principale, davanti al laghetto di Villa Ada. Poco più avanti, sul lato destro, un piccolo sentiero ripristinato recentemente segue i resti dell’antica strada romana che sale verso Antemnae, antico villaggio fondamentale via di passaggio verso il nord. Il sentiero è nascosto e ripido, ma sale velocemente fino ad un primo spiazzo dove, durante i Giochi di Roma ’60, fu sistemato un campeggio per i tanti giovani stranieri che invasero la capitale in occasione delle olimpiadi. Una curiosità: sulla parte bassa è possibile rinvenire numerosi bossoli di proiettili, sparati tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo nella vecchia sede del Tiro a Volo Reale, che si trovava proprio alle pendici di Monte Antenne.

Un panorama mozzafiato
Poco più avanti arriva la prima grande sorpresa: prendendo una stradina laterale si arriva ad un belvedere con un panorama mozzafiato. Davanti agli occhi si apre la visione della campagna romana, con lo sguardo che giunge fino al Monte Soratte e al Terminillo ancora imbiancato, mentre sotto le pendici, oltre la sede stradale della tangenziale, è possibile ammirare l’Aniene che confluisce nel Tevere.

Passeggiando tra i cedri
Si torna sul sentiero principale, si scende leggermente di quota e si scopre l’altro gioiello del parco, un’enorme foresta di cedri piantata negli anni ’30, con un sottobosco talmente fitto che sembra trasportare il camminatore direttamente in Alto Adige. Il silenzio poi lascia senza fiato mentre si passeggia. Il cammino con il gruppo termina all’ex Forte. L’edificio è risalente alla fine dell’800 e faceva parte di un sistema difensivo di 13 fortificazioni poste nei punti strategici della città, progettato per fini difensivi. La tecnologia bellica ha poi reso inutili questi edifici militari, che sono finiti in larga parte abbandonati. Purtroppo la costruzione del forte ha parzialmente ditrutto i resti archeologici. Ora la proprietà è passata al Municipio II che ha pubblicato un bando di idee per la riqualificazione parziale. Quella totale costerebbe 15milioni di euro, un costo insostenibile per l’amministrazione.

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