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Adulti e ragazzi, scoppia la pace in piazza Caprera

di Daniele Galli

Nella piazza trasformata per mesi in un autodromo notturno, la pace è scoppiata all’improvviso. Nel tardo pomeriggio di martedì 29 maggio, in piazza Caprera è accaduto un fatto straordinario. I ragazzi che facevano “l’ape”, che alternavano spritz a salatini, si sono alzati di scatto dai tavolini del bar. Per pulire la fontana. Per sostituirsi ai volontari del comitato di quartiere di piazza Caprera, di Porta Pia e agli amici di Villa Leopardi, che a loro volta si sostituivano al Comune di Roma. “Lo abbiamo fatto perché questa è anche la nostra fontana. E soprattutto, per cercare di farci perdonare gli errori del passato”, racconta Gabriele a RomaH24. Gli errori. Leggi le sgommate prodotte dalle auto che per mesi si sono cimentate in prove di sciocca abilità sulla piazza.

Lo stupore degli adulti
Loro, i grandi, non se lo aspettavano. Il presidente dell’associazione di Villa Leopardi, Massimo Proietti, resta di stucco. Piacevolmente di stucco, sia chiaro. Massimo registra un video apposta. Scorrono le immagini di alcuni ragazzi che imbracciano gli scopettoni per spazzolare il fondo della fontana di piazza Caprera.

I custodi della piazza
Gabriele è uno di loro. Ha vent’anni e vive a San Giovanni. “Sì, ma è solo il posto dove dormo. La mia vita è sempre stata nel quartiere Trieste”, racconta il giorno dopo. Gabriele ci tiene a spiegare perché assieme a un’altra decina di coetanei si sia improvvisato spazzino. “Siamo noi i principali responsabili del degrado di piazza Caprera, siamo noi che gettiamo le lattine di birra all’interno della fontana, siamo noi che buttiamo per terra i mozziconi di sigaretta e siamo noi che adesso dobbiamo rimediare”.

Il pentimento per le sgommate
Il valore simbolico del gesto di questi giovani è amplificato da un fatto di cronaca documentato da RomaH24. In un video esclusivo diffuso il 9 maggio si vedono delle auto piombare sulla piazza, derapando sotto le finestre in stile liberty dei residenti. “Ho visto quel video – dice Gabriele – e sono rimasto basito. Non posso negare di avere fatto anche io questo tipo di cose, in passato”. Peccati di gioventù, sbagli di cui Gabriele si è pentito, anche se con quelle immagini – lui – non ha nulla a che fare. “Le palazzine si affacciano sulla piazza e immaginiamo, quindi, quanto possano dare fastidio ai residenti delle auto che sfrecciano sull’asfalto per puro divertimento. E martedì abbiamo capito che era giunto il momento di dare un segnale. Abbiamo compreso che era giusto fare la nostra parte, dando una mano ai volontari”. La pace con il quartiere è ufficialmente siglata.

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