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A Villa Leopardi un antico albero dal Giappone: ecco la sua storia

di Antonio Tiso

Il gingko biloba era la pianta preferita da Goethe. È un albero antichissimo e da ottobre ha trovato dimora anche a Villa Leopardi, grazie alla donazione di un botanico, Flavio Cicconi. Con le cure dei volontari del parco ha superato l’inverno e ora, in primavera, sta iniziando a manifestare tutta la sua bellezza.

È ancora piccolo perché cresce lentamente, ma si tratta di un albero longevo: “In Giappone  alcuni gingko biloba hanno duemila anni – spiega Antimo Palumbi, storico degli alberi -. Poi è molto resistente, basti pensare che a Hiroshima sei esemplari sono sopravvissuti alle radiazioni della bomba atomica caduta sulla città. Le sue origini risalgono a 150 milioni di anni fa nel cretaceo”.

Per capirci: a Villa Leopardi abbiamo una pianta che esisteva già al tempo dei dinosauri, tanto che in passato era nota solo dai ritrovamenti fossili nelle rocce. Invece c’erano alcuni monaci che avevano continuato a coltivarla nei templi giapponesi e dal XVIII secolo è arrivata anche in Italia: “Nel nostro parco si è trovata benissimo – racconta il presidente degli Amici di Villa Leopardi, Massimo Proietti Rocchi -. Per tutto l’autunno e l’inverno l’abbiamo annaffiata una volta a settimana. In Italia la chiamano anche la pianta dei 40 denari, perché alla fine del 1700 l’orto botanico di Padova ne acquistò una per quella cifra”.

La sua foglia è il simbolo della città di Tokyo. Ora è anche un piccolo orgoglio per la villa di quartiere.

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