15 Luglio 2018 - 15:43 . Nomentana . Cronaca
Salvare Villa Paolina: raccolta fondi online per finanziare il ricorso al Tar
Una raccolta fondi online per finanziare un ricorso al Tar e salvare Villa Paolina. È questa l’ultima carta che il Comitato “Salviamo Villa Paolina di Mallinckriodt” si gioca nel tentativo di evitare l’abbattimento dello storico edificio di viale XXI Aprile.
Dopo la demolizione del villino di Via Ticino del 16 Ottobre 2017, il palazzo liberty anni ’20 del II Municipio, sembra il prossimo candidato alla demolizione ed esiste una lunghissima lista d’attesa di villini ed edifici storici condannati alla stessa fine, da un’applicazione del cosiddetto Piano Casa, la legge regionale 21/09. La Villa, adibita nel 1922 a sede della Congregazione delle Suore della Carità Cristiana, è ora di proprietà della società di costruzioni Cam, a meno di cambiamenti, potrebbe realizzare un palazzo di otto piani più un parcheggio interrato grazie a questa legge.
In questi mesi Villa Paolina è diventata il simbolo della lotta per la salvaguardia dei villini storici, tanto che oltre 6.000 cittadini della zona hanno firmato una petizione a difesa dell’immobile. Il Comitato si è rivolto al Comune e, a inizio maggio, la presidente della commissione Urbanistica, Donatella Iorio, ha assicurato pubblicamente che sia la Commissione Urbanistica che l’Assessore Montuori stavano lavorando per l’inserimento di Villa Paolina di Mallinckrodt nella Carta della Qualità. A oggi però non esiste alcuna certezza che Villa Paolina verrà risparmiata dalle ruspe.
Ecco allora l’idea del ricorso al Tar. Cristina Rinaldi, presidente del Comitato, ci spiega la nuova strategia: “Studiando gli atti di Villa Paolina abbiamo scoperto un testo del 2015, in cui la Soprintendenza sosteneva che, qualora approfondimenti storico-critici o rinvenimenti di rilievo avessero indotto una diversa valutazione circa l’interesse di cui al D.Lgs n.42/2004 (è il Codice dei beni culturali e del paesaggio, ndr), la Soprintendenza avrebbe potuto proporre la tutela secondo il disposto della normativa vigente. Abbiamo quindi deciso con il nostro legale di presentare un ricorso al Tar del Lazio per chiedere che venga tenuto conto del parere della Soprintendenza. Questo potrebbe, in caso di accoglimento del ricorso, garantire la salvezza di Villa Paolina”.
Per avviare il ricorso occorrono almeno 8.000,00 euro ed è per questo che il Comitato ha attivato la raccolta fondi. “La speranza”, conclude la Rinaldi “è che la tutela e la salvaguardia della Villa stiano a cuore ai cittadini del quartiere e non solo”.