28 Settembre 2018 - 12:46 . Africano . Viabilità

Preferenziale, Brinchi: “L’alternativa ai cordoli era la chiusura della strada”

Su Facebook, Stefano Brinchi, presidente e ad dell’agenzia Roma servizi per la mobilità, torna a parlare della preferenziale tra viale Eritrea e viale Libia, che sta scatenando molte polemiche nelle ultime ore: “Stamane ho letto con stupore gli articoli sulle proteste di residenti e commercianti. In un Paese normale sarebbe superfluo ricordare che si tratta di comportamenti illegali che danneggiano gli altri. In un Paese normale nessuno si sognerebbe mai di utilizzare simili argomenti per contrastare un’opera concepita per velocizzare il #trasportopubblico rallentato, in quella zona e non solo, da una sosta selvaggia che è, anzi era, diventata una regola. Tanto praticata da essere considerata prassi e suscitare (paradossali) proteste nel momento in cui l’Amministrazione effettua un intervento sacrosanto. Chi grida contro I cordoli ‘brutti e cattivi’, peraltro, non ricorda, o finge di non ricordare, che viale Libia fu chiusa, dichiarata strada verde, nel 1999. E solo grazie all’arrivo della metropolitana B1 si decise, nel 2012, di riaprirla al traffico confidando in una civile coesistenza con il trasporto pubblico che però – e queste proteste ne sono la piu’evidente dimostrazione- non c’è stata. In poche parole, quindi, le alternative erano due: chiudere di nuovo la strada o proteggere le preferenziali impedendone le invasioni. Chi protesta, probabilmente, non ha considerato questo scenario. E sono pronto a lanciare una scommessa: coloro che inveiscono contro i cordoli, residenti o commercianti che siano, sono gli stessi che vorrebbero bus più veloci e frequenti e, magari, una città senza traffico”.

GUARDA il video del camion bloccato su viale Eritrea

LEGGI l’articolo con il commento di Anticoli sulla preferenziale

LEGGI l’articolo sul cordolo già danneggiato a viale Eritrea

LEGGI L’articolo sulla protesta dei commercianti