5 Gennaio 2019 - 14:21 . Trieste-Salario . Cronaca
Pietre d’inciampo, risolto l’equivoco di piazza Ledro. Ecco cos’era successo
“Un errore materiale, risolto subito”. Così l’assessora alle politiche giovanili e alla Memoria del II Municipio Lucrezia Colmayer ha raccontato la vicenda della pietra d’inciampo dedicata a Lugi Pierantoni, militante dei gruppi di Giustizia e Libertà (legati al Partito d’Azione) e ucciso alle Fosse Ardeatine, che sarà posta davanti alla sua abitazione a piazza Ledro il prossimo 15 gennaio.
In un messaggio del II Municipio lasciato ai condomini qualche giorno fa per segnalare l’iniziativa, Pierantoni è stato definito erroneamente “un deportato nei campi di concentramento a seguito delle persecuzioni naziste”. E l’assessore ha voluto spiegare la vicenda: “Per le pietre d’inciampo la richiesta viene fatta dalle famiglie, infatti è per questo che a Monti, dopo il furto di qualche tempo fa, ancora non sono state sostituite. Poi arriva la richiesta al Municipio, che patrocina così l’iniziativa e mette a disposizione i propri uffici tecnici per la posa della pietra. Visto che tengo molto a queste occasioni, a nome del Municipio mando una lettera ai condomini dello stabile dove verrà posta la pietra d’inciampo raccontando l’iniziativa e chiedendo la loro partecipazione all’evento. E’ un’iniziativa che non sono tenuta a fare ma che tengo molto invece a realizzare perché credo in questo tipo di iniziative. In questa lettera c’è stato un errore puramente materiale, perché sappiamo bene che l’uomo è morto alle Fosse Ardeatine, visto che nel marzo del 2017, in occasione dell’anniversario, siamo andati lì per la cerimonia. Per questo ho provveduto subito a chiedere scusa ai famigliari e nel giro di mezz’ora ho inviato una rettifica ai condomini”.
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