10 Gennaio 2019 - 8:10 . Porta Pia . Cronaca

Morte Nereo, perché ora i clochard del quartiere hanno paura della strada

Max, il senzatetto amico di Nereo
Max, il senzatetto amico di Nereo

VIDEO. Claudio, senzatetto, ricorda Nereo e spiega i pericoli della strada

“A corso d’Italia le macchine corrono. È dura per noi che viviamo in strada”. Sono le parole di Max, senzatetto di origine russa che vive a poche centinaia di metri dal luogo in cui, il 7 gennaio, è stato investito e ucciso Nereo, il clochard del quartiere.

Alle difficoltà di una vita ai margini si uniscono i pericoli per le auto che corrono, i semafori bruciati col rosso e la scarsa luminosità delle strade. “Un mio amico lituano tempo fa è stato investito da un’auto pirata, ma non essendo in regola con i documenti ha preferito non denunciare la cosa. Ha avuto paura”, conclude Max.

“Vivere in strada non è facile. Le macchine a volte sono aggressive e spesso ci sfiorano mentre attraversiamo – spiega a RomaH24 Claudio, romeno. “I pericoli sono tanti. Quello che è successo a Nereo potrebbe capitare a tutti noi ogni giorno”.

Intanto stasera, nella basilica di Santa Teresa d’Avila a corso d’Italia, i volontari della comunità di Sant’Egidio hanno organizzato, dalle 19:15, una preghiera per ricordare Nereo.

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