22 Ottobre 2018 - 8:42 . Trieste-Salario . Cronaca

L’analisi: così la giunta Raggi ha ricompattato comitati e associazioni

di Luigi Carletti

Sulla rete sta spopolando un video realizzato per lanciare e sostenere la manifestazione #Romadicebasta del 27 ottobre. Quel giorno associazioni e cittadini protesteranno in Campidoglio per chiedere alla giunta Raggi che la città si riappropri del proprio decoro ed esca così dallo stato di evidente abbandono in cui versa, tra strade invase dai rifiuti, lavori promessi e mai fatti oppure realizzati senza alcun coordinamento, manutenzioni carenti e un generale degrado che dà alla Capitale un’immagine di inarrestabile, dolorosa decadenza.

Utilizzando come colonna sonora l’intramontabile “Ricominciamo” di Adriano Pappalardo, i creativi della protesta hanno confezionato questo video che in poche sequenze mostra sì il degrado, ma lancia anche un messaggio positivo che è appunto “Ricominciamo”. Ovvero, facciamo ripartire Roma e ridiamole l’immagine di una grande capitale europea quale è o quale dovrebbe essere.

Ma non era proprio questo, mi chiedo, l’obiettivo principale della nuova amministrazione eletta a furor di popolo oltre due anni fa? Non c’era proprio la rinascita di Roma – tra anticorruzione e antidegrado – in testa al programma che ha portato Virginia Raggi a fare il sindaco di Roma?

Oggi, il risultato principale dell’amministrazione pentastellata è in realtà quello di aver ricompattato nella protesta associazioni e comitati di tutti i quartieri di Roma (e sono tanti), di aver dato un pizzicotto ai cittadini ipnotizzati dal vaniloquio dei Di Battista e dei Di Maio (e sono tantissimi). Il risultato straordinario del governo locale dei Cinquestelle è quello di aver suonato la sveglia a tutti quelli che – scottati da molti episodi di incapacità amministrativa condita da malaffare imputabili alle amministrazioni precedenti – avevano riposto nel movimento di Grillo le residue speranze di una svolta positiva.

E una svolta c’è effettivamente stata, ma non nei termini che essi immaginavano. Perché l’amministrazione Raggi, nella sua evidente inadeguatezza, sta dimostrando una volta di più che per passare dalla critica (tutt’altro che infondata e immotivata) alla costruzione di qualcosa di alternativo, ce ne vuole: servono qualità, esperienza, competenze e – in particolare – un uso responsabile del potere, come ha ricordato anche ieri il Capo dello Stato.

Purtroppo i Cinquestelle stanno mostrando di che impasto sono fatti, a cominciare proprio dall’uso del potere, che troppo spesso nelle parole e nei modi ricorda in modo preoccupante modelli da regime stupidamente totalitario. Mi costa dirlo, ma c’è molta più cultura di governo nel più modesto amministratore locale della Lega che in tutta la giunta Raggi, giusto per rimanere in un ambito di maggioranza gialloverde. E, purtroppo, ad oggi è anche difficile vedere nel Pd romano e nelle altre forze politiche che sono minoranza, un leader degno di questo nome, una personalità che spicchi dal grigiore generale delle polemichette e dei correntismi. Qualcuno che, in definitiva, possa gettare il cuore oltre la siepe del più meschino tornaconto elettorale.

La speranza quindi è che da questo ribollire della società civile, fatta di comitati e associazioni di gente incazzata, emergano figure in grado di candidarsi con idee e progetti non assoggettabili alle logiche di partiti che si sono fatti fuori da soli. Perché qui non è più tanto questione di destra e di sinistra, ma di valori che garantiscano la convivenza e il lavoro comune per ricostruire una città e un tessuto sociale i cui segni di sfilacciamento sono sotto gli occhi di tutti. “Ricominciamo”, per dirla con il brano di Pappalardo. Ma ricominciamo in un modo diverso dal passato. E ben diverso anche dal presente.

 

IL VIDEO DELLA PROTESTA:
http://romah24.com/…/romadicebasta-il-video-virale-che-ann…/