Trieste-Salario

Scirè tra fotografia e teatro

Salvatore Scirè, è un fotografo diventato sceneggiatore teatrale. Ha iniziato a lavorare già da ragazzo facendo reportage per varie testate come Panorama, Viaggi de la Repubblica e Tuttoturismo. Poi, ha iniziato a produrre articoli geografici girando il modo per passare successivamente alla scrittura teatrale.

“Da ragazzino frequentavo il teatro Quirino e mi sono appassionato alla vita sul palco, così ho deciso, da grande, di provare a scrivere sceneggiature”. E nel ‘95 scrive “Quattro cuori e un bungalow”, poi la commedia che lui definisce “la migliore”: “Cocktail di scambi”, una satira socio politica. E ancora “Ciao papà, ti presento mia madre” e “Due minuti per provarci” e tante altre.

“Ho iniziato con la commedia – spiega – poi, negli ultimi tempi mi sono cimentato con storie drammatiche”. Fino a domenica scorsa è andato in scena al teatro Petrolini a Testaccio il varietà “Turisti sciantose e nu babà” ma a breve sarà nel quartiere – al Tirso de Molina in piazza Buenos Aires, dal 12 al 16 dicembre, con la commedia “C’è un morto giù in cantina”. Ha scritto anche due libri: Roma nel cuore (Rizzoli) e Roma colori del tempo (Edizioni Il Capitello) con prefazione di Giulio Andreotti.

(Cristiana Ciccolini)

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