Mecozzi, medicina cinese per il benessere

È un’ostetrica diversa dal solito. Dalila Mecozzi si è specializzata in medicina tradizionale cinese, che utilizza – se richiesto – anche per i suoi trattamenti a future mamme.

“Dopo aver praticato molti anni karate (sono cintura nera) – racconta – ho sentito il desiderio di studiare le tecniche cinesi per acquisire e mantenere il benessere psicofisico, capendo che tutto dentro di noi è collegato“.

Nell’ambito ostetrico queste metodologie possono essere validi strumenti per stimolare il parto in maniera più naturale possibile e anche nella fase post. I trattamenti di medicina cinese lavorano sul sistema periferico centrale e servono anche a regolare il ciclo mestruale e possono essere un valido aiuto contro l’infertilità. Durante la gravidanza, anche a ridurre la nausea e la classica lombo-sciatalgia.

“Utilizzo tecniche come la moxibustione inodore (che prevede l’applicazione prolungata di calore su punti tipici dell’agopuntura) – continua – la coppettazione e il tuina, un massaggio cinese a scopi terapeutici”. Dopo la formazione in ospedale, Dalila ha deciso di lavorare privatamente. Attualmente offre le sue consulenze nel centro medico Pcare (via Fratelli Ruspoli, 12), oltre che in altri studi di Roma.

L’ostetrica, si occupa di benessere a 360 gradi: è anche insegnante di pilates. Gli esercizi proposti richiamano il metodo pilates, con un’importante differenza: è infatti drasticamente ridotto il lavoro sul muscolo retto dell’addome. In particolar modo si utilizzano per lavorare questa fascia muscolare le tecniche della ginnastica ipopressiva, con cui si possono ottenere risultati mirati sia a fini riabilitativi (come in caso di diastasi) che sportivi ed estetici. E non solo nel post parto.

“Accompagno la donna per tutto il corso della sua vita. Durante la gravidanza, la assisto nel travaglio, che è preferibile effettuare nelle mura domestiche. E non mi occupo solo di gestanti: tratto anche persone con patologie di diverso genere, ad esempio chi ha bisogno della riabilitazione del pavimento pelvico, chi soffre di incontinenza o soffre di malattie intestinali, anche gravi”.

(Cristiana Ciccolini)