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Piano Bus, dal 2019 stangata per chi vuole entrare in Prati

di Gianluca Colletta

Giro di vite per i bus turistici che vorranno accedere alla Capitale. Se vorranno entrare in Prati, i pullman dovranno pagare fino a 26 mila euro.

Dal primo gennaio, dopo che il Consiglio di Stato ha bocciato la richiesta di sospensiva del nuovo regolamento, ai pullman sarà vietato entrare nella zona Ztl denominata come centro storico, mentre per accedere alla Ztl Vam, che comprende l’area di Prati e San Pietro, bisognerà acquistare un carnet di ingressi, che potrà arrivare a costare anche 26 mila euro per 300 ingressi.

Le reazioni politiche
“I bus turistici rimarranno fuori dal Centro storico: è una grande giornata, che sancisce una vittoria per tutti i cittadini di Roma” ha sottolineato Enrico Stefàno, presidente della III commissione capitolina mobilità, sulla sua pagina Facebook.

“Oltre a essere un provvedimento fondamentale che tutela il nostro patrimonio storico e archeologico e combatte l’inquinamento atmosferico e acustico, questo Regolamento prevede tariffe congrue, basate sull’impatto inquinante del mezzo”.

Gli autisti si ribellano alla decisione
Sul piede di guerra invece operatori e autisti, che vedono messo a rischio il proprio posto di lavoro. “Non siamo noi il problema di Roma – ha commentato Cesare che da anni porta le comitive a visitare la Capitale -, non capisco questo accanimento contro di noi”.

“Se non ci fossero macchine parcheggiate in doppia fila, ferme a tutti gli incroci, sulle rampe per disabili o nei posti riservati ai pullman – ha spiegato – noi non creeremmo problemi o file. La realtà è che mancano i controlli da parte della polizia locale e che il servizio pubblico che dovrebbe sostituire i nostri veicoli non è all’altezza di una città come Roma”.

“Adesso come si muoveranno i turisti per Roma?” È la domanda che si fa Giuseppe, autista romano. “Il trasporto pubblico non può sopperire ai bus turistici per trasportare i visitatori in giro per la Capitale. Ve li immaginate migliaia di stranieri sugli autobus di Roma, che non riescono a soddisfare neanche le esigenze dei residenti? Rimangono i taxi e gli ncc. Un pullman trasporta 50 persone, l’equivalente di almeno 12 taxi. Dieci macchine inquinano di più di un pullman e creano più traffico“.

Come funziona la Ztl Vam in Prati
Piazza Mazzini, via della Giuliana e lungotevere della Vittoria. Sono i tre varchi da cui potranno passare i bus turistici per accedere alla Ztl Vam. Si tratta dell’area contrassegnata dal nuovo piano per i bus turistici che entrerà in vigore dal primo gennaio. Il nuovo regolamento per i bus turistici individua tre zone. La prima comprende il Grande Raccordo Anulare, all’interno del quale i bus turistici da euro 4 in su possono accedere senza pagare. Qui troveranno parcheggi di scambio gratuiti per permettere ai turisti di raggiungere il centro.

La seconda area, la cosiddetta Ztl Vam, prevede ingressi a pagamento che potranno essere effettuati previo acquisto di un carnet. A differenza del passato, l’accesso contingentato nell’area del Vaticano sarà valido tutti i giorni. Infine la terza area individuata è quella del Centro Storico all’interno della quale sarà interdetto l’accesso ai pullman.

Come cambiano le tariffe per l’accesso in Prati
Anche le tariffe saranno più care per chi entrerà nella Ztl Vam. Gli autisti dei bus turistici che vorranno entrare in quest’area, dovranno acquistare dei carnet di ingressi che potranno arrivare a costare, per 300 ingressi, fino a 26.250 euro per i veicoli euro 4.

I prezzi variano in base al tipo di veicolo e al numero di ingressi che si desidera acquistare. I pacchetti sono da 50, 100, 200 o 300 ingressi. Gli operatori turistici con un veicolo Euro 6 pagheranno 5.400 euro per il carnet da 50 ingressi e quasi 24 mila euro per quello da 300 ingressi. Discorso diverso per gli Euro 4 i cui costi salgono a 6mila euro per il pacchetto minimo e ad oltre 26 mila euro per quello massimo.

Un aumento considerevole delle tariffe, se si considera che fino ad oggi gli operatori turistici pagavano fino a 2.300 euro per l’abbonamento annuale.

La preoccupazione delle guide turistiche
Non sono solo gli autisti dei pullman e gli operatori turistici a protestare. Anche le guide turistiche sono preoccupate dall’entrata in vigore del nuovo regolamento. “Con questo piano sono a rischio anche i nostri posti di lavoro”, spiega Isabella, guida turistica romana. “Se i turisti non potranno salire e scendere dai pullman nel centro storico è un danno anche per la nostra categoria. Non potremo più mostrare tutte le bellezze della città. L’indotto del turismo a Roma occupa 30 mila persone“.

“È una follia. Vogliono far morire il turismo a Roma” tuona invece Lucia, altra guida turistica della Capitale. “Roma è una città grande dove vengono molti visitatori e in tanti casi sono gite di un giorno. Come fanno a spostarsi o ad andare in albergo con le valigie a piedi? Diventerà impossibile far visitare la città, tra le file ai musei, gli spostamenti e il divieto di arrivare nei pressi dei monumenti con un pullman. Senza pensare poi alle persone anziane che hanno difficoltà a camminare”.

I favorevoli al nuovo piano bus
C’è però chi si schiera accanto alla decisione di limitare e regolamentare il passaggio dei pullman all’interno della città. Tra questi ci sono i residenti che sulla pagina Facebok di RomaH24/Prati hanno commentato positivamente la limitazione alla loro circolazione.

A questi si aggiungono anche i ciclisti, senza però entrare nel merito del provvedimento. “I pullman sono un pericolo per le due ruote. Quando passano vicino a una bicicletta si sente lo spostamento dell’aria che potrebbe far perdere l’equilibrio”, spiega Michelangelo Alimenti dell’associazione Salvaiciclisti Roma. “Come associazione non siamo mai entrati nel merito del nuovo regolamento sui bus turistici, ma molte volte questi mezzi sono parcheggiati in doppia fila e ci costringono a pedalare in mezzo alla carreggiata tra le auto in corsa. E i pericoli per noi aumentano”.

 

Pronto un nuovo ricorso per gennaio
Gli operatori turistici però non sono intenzionati da arrendersi e giocano un’atra carta. L’avvocato Ettore Paoloucci ha annunciato, per conto di diverse compagnie di bus turistici, un nuovo ricorso in tribunale contro il provvedimento che entrerà in vigore il prossimo 1 gennaio 2019. “La chiusura delle stazioni della metropolitana, il milione e mezzo di corse perse da Atac, la mancanza di un trasporto pubblico adeguato – ha spiegato – fanno cadere i presupposti che avevano portato alla realizzazione del regolamento: gli autobus romani non possono essere l’alternativa ai pullman turistici”.

I tempi non sono immediati. “Dobbiamo aspettare l’entrata in vigore del regolamento per far capire che si possono produrre dei danni. A quel punto entreremo nel merito con dei motivi aggiunti da sottoporre con urgenza al giudice. Ci sarà però ancora il tempo per rimediare prima che la stagione turistica entri nel vivo”.

 

 

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