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Violenza sessuale a Ponte Milvio, queste le paure del quartiere

di Camilla Palladino

La movida selvaggia preoccupa residenti e commercianti in zona Ponte Milvio, dove a due passi dallo stadio Olimpico, fuori dalla discoteca Factory Club, nella notte tra sabato 18 e domenica 19 maggio, una 21enne sarebbe stata stuprata da tre ragazzi.

Il problema principale dell’area, racconta chi ci vive e lavora, sarebbe la mancanza di controlli capillari in tutte le vie del quartiere. Valerio Pallotta, titolare dello storico bar ristorante in piazzale di Ponte Milvio, a tal proposito racconta a RomaH24: “Questo punto è sempre stato un luogo di aggregazione per i giovani, ma fino a 7 o 8 anni fa erano tutti ragazzi della zona, che si conoscevano tra loro. Episodi di litigi tra adolescenti ci sono sempre stati, ma mai di violenze sessuali. Ora Ponte Milvio è quasi paragonabile a Campo de’ Fiori. Il flusso arriva da tutta Roma, anche turisti, logica vuole che se aumenta il numero delle persone che viene qui a consumare e a divertirsi, devono aumentare anche i controlli”.

 “Telecamere di sicurezza e presenza fisica degli agenti, in auto e a piedi”. La ricetta è duplice secondo Carla Zaccagnini, titolare dell’edicola in piazzale di Ponte Milvio che ogni mattina è testimone della sporcizia lasciata dai frequentatori durante la notte. “Questa è terra di nessuno, e non solo a causa della movida, abbiamo anche il problema delle partite di calcio. L’emblema è ciò che è accaduto mercoledì scorso (15 maggio, finale di Coppa Italia, ndr), quando ultrà biancocelesti hanno dato fuoco a una volante. Ero terrorizzata – ricorda – ho dovuto rintanarmi nell’edicola”. A questo si aggiunge la marea di persone che tutti i weekend invade Ponte Milvio. È incontrollata”.

Ma cosa ne pensa chi è più giovane e della movida ne fa parte? Lo spiega a RomaH24 Federica Melone, che vive nella zona di Ponte Milvio da quattordici anni. Per dodici ha vissuto con la madre, e da un anno e mezzo ha preso un piccolo appartamento da sola. “Devo ammettere che mi sono sempre sentita al sicuro. Esco di casa e conosco tutti, saluto il calzolaio, il tabaccaio, il ristoratore. Ci chiamiamo tutti per nome, è un piccolo paese” – afferma. Poi aggiunge: “Esiste però sempre la doppia faccia della medaglia. Ponte Milvio è piena di persone stupende e commercianti storici, ma è anche uno dei centri della movida romana. Tra locali, ristoranti e discoteche nelle vicinanze, è possibile incontrare veramente chiunque, soprattutto durante i weekend. Per non parlare dello stadio. In queste occasioni forse bisogna fare più attenzione, e io per prima me ne rendo conto. Non credo sia un problema di sicurezza, la polizia è assai presente. Semplicemente, la gente è tanta e a volte può essere difficile assicurare il massimo controllo. Credo anche che l’episodio del Factory sia un fatto isolato. Purtroppo – chiosa la donna – è successa una cosa bruttissima, ma non credo che debba passare il concetto che vicende simili siano all’ordine del giorno”.

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