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Cola di Rienzo, così i negozianti provano a difendersi dai furti

di Alessio Ramaccioni

La recente ondata di furti che sta investendo le strade dello shopping a Prati, inquieta i commercianti che pensano di organizzare una difesa. Tra le ipotesi al vaglio, vi è anche quella, neanche tanto estrema, delle ronde.

“La verità è che noi negozianti in via dei Gracchi siamo sotto assedio” – denuncia Ambra Bezzini, titolare di una tabaccheria che ha subito un tentativo di scasso nei giorni scorsi. Non è l’unica: “Da un anno e mezzo hanno iniziato a rubare, venti negozi negli ultimi sette mesi sono stati presi di mira, soltanto cinque nell’ultima settimana”. Cifre che testimoniano una escalation: “Sta diventando un problema grave – continua la tabaccaia – e nessuno interviene per risolverlo. A creare disagi non è soltanto il furto, ma anche il tentativo, da me non sono riusciti a entrare ma ho dovuto sistemare i danni e sono costati parecchio. “Sappiamo anche a che ora agiscono i  malviventi, sempre tra le tre e le quattro di mattina. Le forze dell’ordine non sembrano riuscire a gestire questa situazione, stiamo pensando di organizzarci per conto nostro, promuovendo intanto una raccolta firme. Riflettiamo anche sulle ronde, quantomeno per dissuadere i malintenzionati”.

Gli ultimi due scassi si sono registrati all’abbigliamento Evìta e al ristorante vegano Flower Burger. Così Mario De Angelis, titolare dell’Evìta: “Siamo aperti da una settimana, accoglienza peggiore non poteva esserci. Avevamo saputo di queste ruberie, ci eravamo anche premuniti, ma sono entrati lo stesso. Hanno forzato serranda e porta, portando via la cassa e il pc”. Stessa dinamica per il furto, qualche metro prima, al Flower Burger. Fabrizio, il titolare, è furioso: “Sono stato carabiniere, capisco le difficoltà, ma qualcuno dovrà pur fare qualcosa. Vedi il negozio di fronte? – (indica una vetrina, ndr) – la settimana scorsa sono entrati da lei. E prima ancora al market gestito da una famiglia cinese sempre in zona”. La lista è lunga: altri negozi di abbigliamento, un ristorante, anche l’attività di un giovane bengalese.

Ci sono anche le videoriprese, anche se inutili: “Abbiamo qualche video che ritrae i ladri, ma sono incappucciati” – conclude Francesca – altra negoziante vittima di furto.

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