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Bookcrossing e Casa della Salute, così l’integrazione è la chiave

di Alessio Ramaccioni

Una piccola biblioteca per il bookcrossing, il libero scambio di libri tra persone a disposizione di chi, in sala d’attesa, attende il proprio turno per una visita medica. Un modo per alleggerire la tensione e per contribuire a un progetto di scambio culturale e sociale.

La postazione, inaugurata lo scorso 15 aprile, si chiama “Kilolegge” e si trova nella Casa della Salute in via Frà Albenzio, alle spalle della stazione metro Cipro. Gestita da un gruppo di pazienti con disabilità mentale, la piccola biblioteca per il bookcrossing nasce da un progetto più ampio, come spiega a RomaH24 la dottoressa Daniela Venturini, responsabile del centro diurno – struttura rivolta all’assistenza sociale sul territorio – della ASL Roma 1 di via Monte Santo: “Il presupposto principale è la riabilitazione: nel caso dei pazienti psichiatrici anche gravi, riabilitare significa fare interagire il quartiere con le persone che ci vivono”.

L’idea del bookcrossing nasce come strumento di avvicinamento tra le persone con problemi di natura psichiatrica alla società. “Abbiamo iniziato nel mercato di via Sabotino, dove decidemmo di installare un banchetto. Era gestito da due nostri pazienti che si occupavano dell’attività di scambio libri. Tre anni fa – prosegue la dottoressa Venturini – il Comune di Roma ci ha dato a titolo gratuito un box, che ora è gestito da una associazione che si chiama Attivamente, insieme agli operatori del centro diurno”.

L’attività di scambio dei libri è stata un successo, al punto da volerla replicare alla Casa della Salute: ogni settimana i libri vengono raccolti, etichettati e catalogati dai pazienti, che li mettono a disposizione della collettività.

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