Giulio Cesare | La Storia

15 marzo 1968, al Mamiani inizia la ribellione degli studenti

di Gianluca Colletta

Il liceo Mamiani è uno dei più antichi e prestigiosi istituti scolastici di Roma. La sua storia è strettamente legata con il quartiere di Prati, ma anche con l’inizio dei movimenti studenteschi. Il 15 marzo 1968 si svolge qui la prima occupazione, che dà poi vita a una primavera di ribellione da parte di molti studenti nelle scuole romane e italiane.

Un episodio che porta a interrogazioni parlamentari, nuove occupazioni e contestazioni verso l’allora ministro Scaglia, che cerca di regolamentare le assemblee studentesche. Per diversi mesi il Mamiani è al centro dell’attenzione di tutto il Paese.

A dare il via a quella ribellione è Tullio della Seta, insieme ai suoi compagni Giuseppe Bortone e Stefano Poscia, vicini al Pci e considerati i leader del movimento studentesco dell’istituto. Su di loro cala la punizione del preside che li sospese. Una decisione che crea la sollevazione di tutti gli studenti del Mamiani. In 600 si presentano dal preside chiedendo a loro volta di essere sospesi.

Il provvedimento del dirigente scolastico viene definito come “diretto a stroncare lo sviluppo di una vita democratica nella scuola” ed è oggetto di un’interrogazione parlamentare del partito comunista. Gli studenti a loro volta reagiscono con una nuova occupazione nell’ottobre dello stesso anno. Il primo momento di distensione arriva solo quando il neo ministro Fiorentino Sullo si presenta nelle aule dell’istituto per parlare con gli studenti.

Di quegli anni infuocati, di proteste e occupazioni, restano le parole di una canzone, scritta dal professore di italiano Vincenzo Pititto, che è diventato l’inno degli studenti del Mamiani: “Siamo giovani studenti / la fortezza del Mamiani / arde il sangue nelle vene / come il fuoco dei vulcani”.

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