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Piazza Euclide, il cuore della movida e discoteca a cielo aperto

di Luisa Urbani

Piazza Euclide di giorno è un via vai di macchine e persone e la notte, specialmente nel weekend, si trasforma in una mini discoteca a cielo aperto. Gruppi di ragazzi che, dopo aver parcheggiato in mezzo alla strada le loro microcar, accendono l’autoradio a tutto volume e trascorrono la notte tra musica e alcool. A interrompere questi eccessi della movida pariolina è spesso la polizia, sollecitata dagli abitanti del quartiere, giunge in piazza per riportare il silenzio e far dormire in tranquillità le famiglie che vivono nei grandi palazzi che si affacciano sulla piazza. Ma se non intervengono le forze dell’ordine quel suono è interrotto solo dalla sveglia l’indomani mattina. La mattina i ragazzi e la musica non ci sono più. Restano però i vetri e lattine di birra che i giovani lasciano a terra. Ma a piazza Euclide non ci sono solo vetri rotti e lattine.
A dominare il piazzale è la basilica del Sacro Cuore Immacolato di Maria. «Un gigantesco edificio fuori tempo, che pecca di uno sfacciato monumentalismo retorico», come scrisse lo storico Claudio Rendina. La chiesa, con il suo un ampio pronao sorretto da colonne in travertino, la domenica è sempre piena di persone che si apprestano ad andare alla messa.
Di fronte alla basilica c’è l’ingresso della fermata della linea ferroviaria Roma–Viterbo. Quell’ingresso che dal lunedì al venerdì è preso d’assalto dalle moltissime persone che corrono giù per le scale sperando di non perdere la loro corsa: lavoratori, studenti, ma anche turisti. Non molti, a dire il vero.
Del resto, questa è una piazza di un quartiere residenziale dove abita gente benestante. Grandi palazzi dei primi del ’900 custoditi da un portiere. E tutto questo conferisce a questi stabili del cuore dei Parioli un tocco ancora più vintage.

Paolo Oliviero vive a Torrevecchia, ma conosce piazza Euclide dove lavora come portiere al civico 31

Il portiere: “Poco verde e troppi rifiuti
ma in 5 minuti ti trovi in centro”
Paolo frequenta piazza Euclide da oltre vent’anni. «Tutte le mattine arrivo qui alle 6 e vado via alle 19 circa. Trascorro la maggior parte del mio tempo qui», racconta. è il portiere dello stabile al civico 31. Secondo lui, in questi anni, molte cose sono cambiate. In peggio, però. «Vent’anni fa qui c’era molto più verde e la piazza era molto più curata», spiega, sottolineando come siano «anni che non vedo nessuno potare gli alberi davanti alla chiesa». Effettivamente, i rami sono sempre più folti e occupano gran parte del marciapiede. E non l’unico problema. «Adesso, oltre agli alberi, sono spariti anche i cassonetti dell’immondizia. Quelli grandi, ma pure quelli piccoli. La conseguenza è che è aumentata la sporcizia per strada», prosegue. «Bisognerebbe gestire meglio entrambe le questioni: rifiuti e verde», dice. Non è tutto nero, però. Secondo Paolo, la piazza è ben collegata al centro e alle principali stazioni. «C’è la linea Roma-Viterbo, ma ci sono anche molte fermate del bus. Questo è un bene per tutti gli abitanti e anche per i turisti che dormono in zona dato che, con il trenino, in cinque minuti arrivano a piazza del Popolo».

Pietro vive a Cinecittà, ma passa la maggior parte del suo tempo a piazza Euclide dove gestisce l’edicola

L’edicolante: “Questa zona è viva ma caotica. 
Auto e motorini sono ovunque”
Pietro è l’occhio del quartiere. La sua edicola si affaccia proprio sulla piazza e lui, da quasi 20 anni, dall’alba al tramonto, assiste a tutto quello che succede in zona. «Di giorno è un quartiere molto vivo e un po’ caotico, c’è un continuo via vai di persone: studenti, lavoratori, gente che si reca in una clinica qua vicino e negli uffici e nei bar della zona. Senza contare il caos che si genera attorno alla stazione Euclide». L’ingresso è proprio dietro alla sua edicola. Spesso, la confusione è figlia di una pratica incivile: il parcheggio selvaggio. «In piazza ognuno posteggia dove vuole. Ogni giorno si vedono auto, furgoni e motorini lasciati in ogni punto della piazza». Una zona molto frequentata che però, secondo l’edicolante, è dotata di pochi servizi. 
«Sulla piazza ci sono ben quattro bar, ma non c’è un fornaio, non c’è un fruttivendolo e, se tre anni fa non avesse aperto il Carrefour in via Civinini, non ci sarebbe stato nemmeno un market», spiega Pietro aggiungendo che «in piazza Euclide vivono molti anziani e la mancanza di servizi è un problema per le persone di una certa età, che hanno difficoltà a spostarsi».

Da due anni, padre Lambert Okere si è trasferito nella Basilica del Sacro Cuore Immacolato di Maria

Il sacerdote: “Qui vivono giovani benestanti
. Ma hanno bisogno di affetto”
Padre Lambert Okere frequenta piazza Euclide da pochi anni, ma sin da subito si è fatto un’idea molto chiara della zona e di coloro che la vivono. «Ero scettico nel trasferirmi ai Parioli, ho sempre vissuto in zone povere. Però devo dire che sono rimasto molto stupito dalle persone: mi sono sentito subito accettato». La prima cosa che l’ha colpito però sono stati i ragazzi. «Appena arrivato, sono rimasto sorpreso nel vedere adolescenti, anche minorenni, appollaiati sulle scale della chiesa a bere e a fumare. Dal pomeriggio fino a tarda notte, stanno lì, abbandonati a loro stessi, come se non avessero una famiglia». 
Con il tempo, padre Lambert ha provato a instaurare un rapporto con loro. «Inizialmente mi vedevano con diffidenza, poi, pian piano, sono riuscito ad instaurare un rapporto con loro e ho capito che, nonostante siano ragazzi benestanti a cui non manca nulla, hanno molto bisogno di affetto, di vicinanza». 
Per questo, quasi tutte le sere, soprattutto nel weekend, padre Lambert va in piazza a parlare con loro. Con questi ragazzi che però, come sottolinea lui stesso, «non sono tutti dei Parioli: piazza Euclide è un riferimento anche per i giovani di altri quartieri».

Tony è uno dei pilastri del barbiere “Amedeo”

Il barbiere: “Era il punto di ritrovo dei vip
. Adesso lo è dei ragazzini”
Un ritratto nostalgico. È quello che trapela dalle parole di Tony, il barbiere che lavora nello storico locale “Amedeo”, attività che si trova al civico 29. “Amedeo” è un’attività storica della piazza. è qui da quasi 40 anni e in questo lasso di tempo nulla è cambiato: il negozio è sempre lo stesso. Legno e specchi caratterizzano il locale, dandogli un tocco retrò. I barbieri, tutti in divisa, sono vestiti come una volta. «Un tempo – racconta – la piazza era il punto di ritrovo di vip, imprenditori e gente molto benestante. Al bar Euclide vedevi sempre persone ricche e ben vestite che si accomodavano sotto le logge del locale per fare colazione, ma anche per consumare aperitivi. Li vedevi lì, tutti i giorni. Si radunavano per fare quattro chiacchiere tra amici, ma anche per fare affari. Era proprio il punto di riferimento della “Roma bene”. Giravamo molti più soldi, si vedevano sostare macchine di lusso e passare uomini e donne di classe. Ora, tutto questo non c’è più», si lamenta Tony. Così, si è passati dalla piazza Euclide della “Roma bene” alla piazza Euclide dei ragazzini. Anche Tony non può fare a meno di sottolineare come la presenza degli adolescenti crei trambusto, disturbando le notti di chi vive qui. E che qui vorrebbe riposare.

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